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La manovra supera l'esame dell'Ue. Stop alla procedura d'infrazione

C'è l'ok del collegio dei commissari. A gennaio il giudizio definitivo

Davide Di Santo
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Il collegio dei commissari europei, riunito stamani a Bruxelles, ha deciso di non avviare oggi la procedura per debito (Edp in gergo) nei confronti dell'Italia. Lo si apprende da alcune fonti mentre la riunione è ancora in corso. Il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici hanno fatto il punto in collegio sulla situazione relativa alla manovra italiana e alle 12 scenderanno in sala stampa per il resoconto della riunione. Le comunicazioni sulla manovra del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in aula al Senato, slittano pertanto alle 13. Inizialmente erano previste per le 12. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. La Commissione monitorerà l'approvazione in Parlamento delle misure negoziate, e "se qualcosa va male, possiamo tornare sulla questione a gennaio", perché "la scadenza per l'Ecofin per decidere sulla procedura è sempre febbraio. Su questo siamo stati molto chiari nella risposta all'Italia". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. "Gli sforzi addizionali presentati dall'Italia per il 2019 ammontano a 10,25 miliardi di euro", ha detto il vicepresidente della Commissione Dombrovskis sottolineando che il deficit/pil nominale, tenendo conto delle misure addizionali presentate e il riconoscimento della flessibilità per eventi inusuali, sarà nel 2019 a quota 2,04%". Dombrovskis ha anche indicato che il governo ha fatto retromarcia sulle stime di crescita che nel 2019 e nel 2020 si attesterà sull'1% (nel 2019 il governo aveva resistito finora sull'1,5%, nel 2020 prevedeva 1,6%). 

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