tregua nel governo
"Manovra, trovate le coperture: c'è l'accordo per evitare sanzioni Ue"
Dopo giorni di tensioni i due alleati di governo trovano una quadra sui punti caldi della manovra: a vertice ancora in corso fonti di palazzo Chigi rivelano che un accordo è stato raggiunto sull'ecotassa. Bonus malus soltanto per i suv e le auto extra lusso. Previsti, inoltre bonus fino a 6.000 euro per elettriche e ibride. Allo stesso tempo, confermato il taglio alle pensioni d'oro, fino al 40%, che finanzierà l'opzione donna. E poi ancora, passato anche il cosiddetto "end of waste" sui rifiuti e il pagamento debiti da parte della Pubblica amministrazione verso le aziende. Convergenza trovata anche sulla riduzione delle tariffe Inail. Per quanto riguarda il bonus cultura, a contributo invariato, sarà finanziato solo per acquistare eBook e libri, non per i concerti e i cinema. Confermati i fondi per le buche di Roma e la metro. Totale accordo anche del premier Giuseppe Conte con i vicepremier Salvini e Di Maio sui numeri e i contenuti della proposta da mandare a Bruxelles, per evitare la procedura di infrazione che aleggia sull'Italia. Il governo conferma di avere coperture per arrivare allo 2,04% "grazie a risorse trovate nelle pieghe del bilancio". Il diktat, per quanto riguardava un cedimento all'Europa sul fronte del deficit, era arrivato da Salvini: "non caliamo le braghe". Non a caso, per trovare una quadra, i due vicepremier hanno incontrato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una triangolare prima del vertice in corso a Palazzo Chigi, allargato al ministro del Tesoro Giovanni Tria, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro e i viceministri Laura Castelli e Massimo Garavaglia, oltre ai tecnici del Mef. "Sono le ore più importanti che stiamo vivendo dal 4 marzo a questa parte. E' il momento quindi di essere compatti, di non cedere alle strumentalizzazioni", aveva ricordato il capo politico M5S. A partire dal reddito di cittadinanza sui cui è Palazzo Chigi a chiarire i dubbi: "resta invariato nei tempi e nella platea, e costerà circa 6,1 miliardo al quale si aggiunge il miliardo diretto alla riforma dei centri per l'impiego", si legge in una nota. Fugate quindi "le fake news" sul fatto che in seguito alle trattative con la Commissione europea il governo "avrebbe tagliato i soldi per questa misura". Nel dettaglio, la platea di coloro che hanno diritto al reddito di cittadinanza è di oltre 5 milioni e la misura funzionerà ad integrazione del reddito familiare. Il taglio c'è solo perché rispetto al progetto iniziale l'avvio sarà posticipato a fine marzo. Il risultato comunque è un risparmio di quasi due miliardi: il costo sarà di 7,1 miliardi per il 2019 (contando il miliardo per i centri per l'impiego) contro i 9 iniziali. Mentre, "negli anni successivi, 2020 e 2021, non sarà più necessario 1 miliardo all'anno per i centri per l'impiego, ma soltanto 300 milioni per pagare gli stipendi ai nuovi assunti". Misura, anche quest'ultima, per cui è già stata individuata la copertura.