Assemblea Pd al via ma senza Renzi. Martina: "Io candidato? Vediamo"
A otto mesi dalla batosta elettorale i dem devono indire congresso e primarie
Al via l'Assemblea nazionale del Pd, a Roma. A otto mesi dalla sconfitta elettorale, dovrà indire il congresso e le primarie. Già in giornata, subito dopo l'Assemblea, si svolgerà la Direzione che a norma di statuto deve nominare la Commissione congressuale, che a sua volta nei prossimi giorni definirà il regolamento del congresso. In sala sono presenti tutti i dirigenti e i candidati al congresso. Tutti tranne Matteo Renzi: fonti dem riferiscono che l'ex segretario terrà in questo congresso un ruolo molto defilato, lasciando spazio agli esponenti a lui più vicini. "Mettiamo in campo insieme una nuova stagione di unità": è l'appello lanciato all'assemblea del Pd dal segretario uscente, Maurizio Martina, nel confermare le dimissioni. "Capita che in una forza come la nostra troppo spesso non riusciamo a fare prevalere gli elementi che ci uniscono e che sono tanti e prevalenti rispetto a quelli che ci dividono", ha osservato Martina, "mettiamo in campo un congresso in grado di stupire l'Italia per la sua concretezza, correttezza e capacità di creare unita' vera". "Per questo coerentemente con il mandato di luglio confermo qui le mie dimissioni", ha aggiunto Martina. Il presidente del Pd Matteo Orfini, in base allo statuto del partito, ha dato due ore di tempo per consentire ai delegati all'Assemblea nazionale di presentare l'eventuale candidatura, sostenuta dalle firme necessarie, a segretario del partito, viste le dimissioni di Maurizio Martina. Nel frattempo prosegue il dibattito con l'intervento dei delegati. Una volta trascorse le due ore e una volta che presumibilmente nessuno presenterà la propria candidatura a segretario, l'Assemblea decreterà il proprio scioglimento aprendo il percorso congressuale. La giovane delegata Catia è la prima a prendere la parola dopo il discorso di dimissioni di Maurizio Martina e sferza così la platea dem come aveva gia fatto all'assemblea del 7luglio. "Lo scorso 7 luglio ho fatto a questa assemblea un discorso molto duro e sono rimasta sorpresa da quante persone hanno condiviso quel discorso. Il video e diventato virale ma quello che mi domando è quanti di voi del vertice si siano chiesti perché abbia riscosso cosi tanta empatia". "Siete ancora così accecati dalle vostre esigenze personali -incalza Catia- da non capire che le nostre divisioni, correnti, la nostra presunzione non ci hanno fatto più capire dalla gente. Parlate di fuoco amico ma sono stati gli elettori a fare fuoco contro di noi. Fuori di qui a nessuno interessa chi sta e chi non sta con Renzi, Martina, Zingaretti, Minniti. Per una volta provate a essere una squadra. Basta con l'arroganza. Faccio una proposta: io dico ritiratevi tutti, fate un passo indietro e ripartiamo non dai nomi ma delle idee, riapriamo dallo riscrivere lo Statuto e lo dobbiamo fare noi delegati in assemblea e non i vertici. Metodi nuovi, persone nuove e non riconducibili a nessuna corrente".