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Dietrofront sul condono, il governo cancella tutto

Passa la linea grillina: si potrà regolarizzare "solo il dichiarato" e niente carcere per chi evade

Silvia Sfregola
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Stop al condono, niente più dichiarazione integrativa per somme aggiuntive "dimenticate". Con il decreto fiscale sarà quindi possibile regolarizzare "solo il dichiarato", sul quale poi non si sono pagate le tasse. A sorpresa, al termine della riunione sul Dl Fisco a Palazzo Chigi, fonti M5S fanno filtrare per prime una novità rilevante, che può essere letta come una vittoria pentastellata, al termine dell'ennesima giornata contraddistinta da tensioni giallo-verde, anzi da Luigi Di Maio e Matteo Salvini in prima persona, con gli inceneritori al centro del contendere. Sul fronte fiscale arriva perciò una retromarcia rispetto a quanto sbandierato finora, soprattutto dal Carroccio: una prima versione del decreto, infatti, prevedeva che il contribuente avrebbe potuto far emergere (tramite appunto una dichiarazione integrativa) somme precedentemente non pagate, sulle quali sarebbe stata applicata un'aliquota di favore al 20%, che i critici avevano già bollato come anti-costituzionale. Tutto questo verrà però spazzato via da un apposito emendamento del governo, concordato in una riunione a Palazzo Chigi che sembrava dover discutere soltanto di Banche di credito cooperativo, convocata dal premier Giuseppe Conte, con i vice Di Maio e Salvini, i ministri Tria (Economia) , Bonafede (Giustizia) e Fraccaro (Rapporti con il Parlamento) assieme ai sottosegretari economici Castelli, Garavaglia e Bitonci, che è stato il primo ad andare via senza parlare alla stampa. Non si sono fermati con i giornalisti nemmeno gli altri partecipanti. Fonti della Lega hanno confermato "che non ci sarà la possibilità di fare la dichiarazione integrativa", e hanno sottolineato come ci sia "pieno accordo sul decreto fiscale", cosa ribadita anche dai pentastellati. "Restano tutte le misure della pace fiscale come la possibilità di spalmare in 5 anni il dovuto, la possibilità di uscire da ogni grado di giudizio del processo tributario pagando una piccola percentuale commisurata alla vittoria nei vari gradi di giudizio", sottolineano le fonti, aggiungendo che ci sono oltre 400mila processi pendenti. Tra le modifiche concordate sul Dl Fisco, poi, c'è la possibilità di correggere gli errori formali nelle dichiarazioni dei redditi con 200 euro per ogni anno. Previste anche la detassazione delle sigarette elettroniche, la reintroduzione del bonus bebè e la tassazione dei money transfer pari all'1,5%.

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