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Migranti, tagli all'accoglienza dal Viminale. Salvini: "La pacchia è finita"

I 35 euro per ogni migrante si riducono da un minimo di 19 euro a un massimo di 26 euro per i piccoli centri

Silvia Sfregola
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"La pacchia è finita. Chi vedeva l'immigrazione come una mangiatoia da oggi è a dieta". Lo dice sorridente Matteo Salvini, presentando al Viminale il nuovo capitolato d'appalto che modifica i servizi per i richiedenti asilo. Il pacchetto che verrà trasmesso alle prefetture dopo l'approvazione per decreto, prevede una sforbiciata all'accoglienza. I 35 euro per ogni migrante si riducono da un minimo di 19 euro, per i grandi centri di accoglienza, a un massimo di 26 euro per i piccoli centri. "Ci sono tutti i servizi previsti dalle direttive europee, nulla viene tolto, rimane la mediazione linguistico culturale, il servizio di informazione sui diritti e doveri e sull'assistenza sociale", spiega il prefetto Gerarda Pantalone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, illustrando nel dettaglio il testo. Restano l'assistenza sanitaria, i servizi di preparazione dei pasti, lavanderia, igiene ambientale, il kit d'ingresso, il pocket money e la scheda telefonica da 5 euro per chiamare i familiari. Vengono invece tolti ai richiedenti asilo i servizi di integrazione e inserimento nel tessuto territoriale, riservati d'ora in avanti solo a chi avrà già ottenuto la protezione internazionale (asilo e protezione sussidiaria). La modalità di resa dei servizi e la dotazione del personale (medico, infermiere, amministrativo) verranno modulati per ogni tipologia di accoglienza, individuale e collettiva, distinguendo i centri in base al numero dei migranti ospitati (150, 300, 600, 900) e non più sulla base del modello unico del grande centro. I servizi lavanderia e mensa non saranno più previsti ad esempio per i piccoli appartamenti, ma verranno direttamente forniti ai migranti gli alimenti e il kit per l'igiene personale e dei locali. I contratti in essere con le cooperative e le associazioni per la gestione dell'accoglienza resteranno validi ma, man mano che scadranno verranno indette nuove gare, ogni anno, che dovranno rispettare il capitolato. I nuovi contratti potranno ridursi nel numero delle presenze con una rimodulazione dei servizi e quindi dei costi, o essere sospesi se le presenze diminuiranno del 50%. Il testo si occupa anche degli hotspot, i centri per lo smistamento e l'identificazione dei migranti appena sbarcati, per i quali viene previsto un presidio minimo fisso che si allargherà nel tempo massimo di 8 ore, date al gestore, a seconda delle esigenze. "Pagare un hotspot aperto senza che ci siano ospiti è un lusso che non ci possiamo più permettere", ha sottolineato il prefetto Pantalone. Con questo documento d'intesa "Non ci mangerà più nè la mafia nè la 'ndrangheta ma rimarranno solo i volontari veri", ha commentato Salvini, annunciando poi che per l'apertura delle nuove strutture d'accoglienza sarà necessario l'accordo con i sindaci e le comunità locali.

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