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Salvini caccia i migranti da Riace: "Gli stranieri vanno trasferiti altrove"

Il provvedimento del Viminale cancella il modello inaugurato dal sindaco Mimmo Lucano, agli arresti domiciliari

Silvia Sfregola
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Matteo Salvini cancella il modello Riace. Una circolare del Viminale tira una riga sull'esperimento di integrazione dei migranti portato avanti nel comune calabrese dal sindaco (sospeso) Mimmo Lucano, ora agli arresti domiciliari per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e abuso d'ufficio. Tutti i migranti saranno trasferiti altrove, sradicati da quel paesino in cui stavano imparando a diventare italiani. «Chi sbaglia, paga. Non si possono tollerare irregolarità nell'uso di fondi pubblici, nemmeno se c'è la scusa di spenderli per gli immigrati», sentenzia Salvini, ligio alle regole. Sono trascorsi appena due giorni da quando Borghi evocava in aula al Senato la «disobbedienza civile» contro la Troika per l'approvazione del Def. Due pesi, due misure. Intanto, il comune di Riace pensa di reagire e starebbe lavorando a un ricorso da presentare al Tar. «Vogliono distruggerci», fa sapere il primo cittadino. E dal centrosinistra si leva la voce critica del segretario Pd Maurizio Martina: «A Riace smantellano con un colpo di mano l'integrazione diffusa. È la caccia al nemico di questa destra pericolosa al governo. Noi non ci voltiamo dall'altra parte». Ma cosa è successo e cosa succederà? Il Viminale ha deciso la fine dei progetti Sprar nel borgo del Reggino, la revoca dei finanziamenti è diventata ufficiale pochi giorni fa. Gli stranieri saranno trasferiti già la prossima settimana e nell'arco di un mese «dovrebbero essere ricollocati» in altri centri di accoglienza, dicono fonti del ministero. Il coordinamento delle operazioni è affidato al Servizio Centrale, ufficio istituito dall'Anci (in base a una convenzione con il Viminale) e che gestisce la rete Sprar. In generale, i progetti Sprar vengono rinnovati ogni tre anni: nel caso di Riace si parla del triennio 2017-2019, ma dall'estate il ministero dell'Interno aveva bloccato alcuni pagamenti per anomalie nella documentazione presentata dall'amministrazione locale. Nel 2018 il comune di Riace non ha ricevuto fondi e, sempre secondo il Viminale, il 30 luglio scorso il sindaco era stato avvisato della revoca dei finanziamenti.

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