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Salvini spietato contro Juncker: "Parlo solo con persone sobrie"

Silvia Sfregola
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È ancora scontro tra Italia ed Europa. Nonostante lo spread abbia chiuso sopra quota 300, il governo non indietreggia sulla manovra e sull'obiettivo di deficit al 2,4% per il prossimo triennio. I due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, continuano a usare toni durissimi. Il ministro dell'Interno attacca già in mattinata: «Le parole e le minacce di Juncker e di altri burocrati europei continuano a far salire lo spread, con l'obiettivo di attaccare il governo e l'economia italiana? Siamo pronti a chiedere i danni a chi vuole il male dell'Italia». E qualche ora dopo, rincara la dose: «Parlo con persone sobrie, che non fanno paragoni che non stanno né in cielo né in terra» a proposito delle dichiarazioni di «chi nella Commissione europea ha paragonato l'Italia alla Grecia», come fatto dal presidente della commissione, Jean Claude Juncker. Sulla stessa linea il 5 stelle Di Maio: «Non hanno ancora letto la nota di aggiornamento al Def in Ue e già la stanno impallinando allora devo pensare che c'è un pregiudizio». E ancora: «Non ci fermiamo davanti alle minacce. In questi giorni si sta dicendo a un governo eletto che cosa deve fare» e lo dice una commissione «che non ha l'1% dei voti, che non è stata eletta dal popolo europeo e da quello italiano».

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