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Il Pd a piazza del Popolo contro il governo

Davide Di Santo
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Bandiere del partito, tricolori e simboli dell'Unione Europea. Sono questi i colori scelti dagli organizzatori per la manifestazione del Pd a Piazza del Popolo a Roma. Insegne per dire che "L'Italia non ha paura", come recita anche il claim della piazza. Un modo per rilanciare l'azione del Pd in opposizione al governo Lega-M5s, una urgenza per i dem affondati dalla batosta elettorale e logorati dalle diatribe interne all'indomani del via libera alla manovra del governo. In piazza sono presenti molti volontari per la campagna "Pd in ascolto" con la distribuzione di questionari sull'Italia, distribuito anche sui 200 pullman che da tutta Italia hanno portato i manifestanti nella Capitale. Come in una maxiseduta di autoanalisi il materiale raccolto verrà rielaborato in occasione del Forum nazionale del Pd del 26, 27 e 28 ottobre.  "Come sempre, la nostra gente ci sa stupire. Soffre e lotta, si mette in gioco e partecipa. Questa piazza è per l'Italia. Grazie", scrive su Twitter il segretario Pd Maurizio Martina, postando la foto di piazza del Popolo dove è appena iniziata la manifestazione Dem.  Per un giorno gli esponenti del Pd cercano di non litigare. "E' giusto stare in piazza contro questo Governo. Questi incompetenti mettono a rischio l'economia. Prendono in giro i loro elettori, perché non manterranno comunque le promesse. Offendono gli altri cittadini, insultando chi la pensa diversamente", scrive su Facebook l'ex-segretario e senatore del Pd Matteo Renzi. "Noi - esorta Renzi - dobbiamo reagire senza paura. E farlo senza divisioni interne, basta con le polemiche. Lottare colpo su colpo. E organizzare forme di resistenza civile contro la deriva venezuelana di Di Maio e Salvini. L'Italia e' stata resa grande dal lavoro, dal sudore, dalla fatica e non dall'assistenzialismo. Non lasciamo il futuro - conclude - a chi vuole vivere di condoni e sussidi. Senza paura, amici". La manifestazione si è aperta con l'Inno di Mameli mentre l'ultima canzone prima del via ufficiale all'evento era stata "Bella Ciao". Tra i big è tutto un ostentare unità, almeno a favore di telecamere. Come l'abbraccio tra Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. Carlo Calenda invece ha spiegato di aver convocato la famosa cena, poi disdetta, proprio per far incontrare Renzi e Gentiloni che 'è dal 4 marzo che non si parlano', ha detto l'ex-ministro dello Sviluppo. Abbraccio pure tra Renzi e Maurizio Martina.  "Oggi chi già teneva le bottiglie di champagne, perché loro brindano a champagne, per brindare al fallimento del Pd rimetta le bottiglie a posto e si prepari perché il partito combattera' dalla Val D'Aosta alla Sicilia per salvare l'Italia", incalza il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, candidato alla segreteria del Pd. 

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