parla salvini
"Roma avrà un sindaco leghista"
“Molte persone mi aspettano lì ed è già emozionante saperlo. Non vedo l’ora di andare”. Il "lì" a cui si riferisce Matteo Salvini, in un colloquio serale con Il Tempo, è Latina, dove il ministro dell’Interno arriverà oggi per la Festa regionale della Lega. Ministro, da Pontida alla Pontina… “Ed era impensabile fino a qualche anno fa”. Vuol dire che la Lega nazionale è missione compiuta? “Missione compiuta no, c’è ancora molto da fare. Ma sicuramente con città come Viterbo, Frosinone, e appunto Latina, prima ci guardavamo da lontano e invece oggi siamo vicini. E poi Roma…vado in giro ed è tutto un ‘Daje Matte’’. Chi ti segnala il problema delle periferie, chi dei trasporti. Tutto questo è molto bello. Ma l’obiettivo finale è sempre risolvere i problemi. La sfida è molto grande ovunque. A Latina, per esempio, so che ci sono tante criticità. Sa, con un sindaco che si occupa di cambiare nome ai giardinetti... È una terra di immigrazione, e poi di infiltrazioni su cui bisogna andare con mano pesante. Quindi molte cose da fare”. È anche una terra molto importante per la destra italiana. Dal Msi ad An e oggi Fratelli d’Italia. Lei vuol raccogliere quell’eredità? “Queste categorie sono superate. È la sinistra che le usa perché non ha più argomenti, e allora si inventa la caccia al fascista. Posso dire però che se penso a certi valori considerati tradizionali della destra, come la cultura, l’identità, l’ordine…sicuramente sono miei”. Lei andrà in una “città di Fondazione” del fascismo, simbolo delle bonifiche volute da Mussolini. Che effetto le fa? Gli antifascisti di oggi si scateneranno… “Partiamo dal presupposto che siamo nel 2018. Detto questo, all’università ho studiato storia e mi appassiona leggere ciò che accadde un secolo fa. So benissimo che ci sono stati errori, è evidente, Innanzitutto quelle leggi razziali a cui mi accostano stupidamente in continuazione. Però è innegabile che al posto delle paludi sono state erette delle città. Negarlo per pregiudizio è da scemi”. Latina-Lazio-Zingaretti. Il Governatore è anche il primo candidato alla leadership del Pd e di fatto ha già avviato una campagna congressuale. Come vede questa circostanza? “In tanti mi scrivono che la Sanità del Lazio soffre. La politica dei rifiuti è tutta da rivedere. Le ammucchiate in Regione per governare, tipo “non ho i numeri, allora convinco Tizio e Caio, magari con un incarico”, non rappresentano il mio modo di vedere la politica. Con Zingaretti, tuttavia, da Ministro dell’Interno sono in contatto, come lo sono con la Raggi, perché è mio dovere farlo. Per il resto, credo che il problema del Pd non sia un nuovo nome, ma il fatto che non ha idee, è fermo all’incubo del fascismo, al “viva gli immigrati”. Lei ha citato la Raggi. Qualche giorno fa ha dichiarato che i romani... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI