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Non gli resta che piangere

La sinistra frignona e buonista contro la stretta di Salvini sui falsi profughi. Si scorda del boom senza precedenti di criminali con "protezione umanitaria"

Alessandro Giuli
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Le prefiche dell'umanitarismo ipocrita sono partite all'attacco del decreto sicurezza scritto da Matteo Salvini. L'accusa meno violenta che gli viene rivolta è quella di essere un mostro senza cuore, un nemico dell'accoglienza e un persecutore di migranti. Ovvietà che in astratto potrebbero valere per il Ku Klux Klan e la paccottiglia di suprematisti wasp stanziati oltreoceano, non certo per il ministro dell'Interno. Salvini ha concepito un provvedimento di elementare buon senso e che va incontro a una domanda larghissima e stratificata di sicurezza e protezione sociale. Gli antipatizzanti denunciano in particolare la stretta nelle maglie larghe della protezione umanitaria e la sospensione della procedura di richiesta d'asilo in caso di condanna in primo grado... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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