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L'assedio grillino a Tria: "Il 2% non è più un tabù"

Carlantonio Solimene
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Reddito di cittadinanza, quota 100 e flat tax. Sono i tre punti fermi, secondo quanto rivelano fonti M5s, emersi dal vertice della manovra di stamattina a Palazzo Chigi al quale erano presenti, tra gli altri, il premier Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e il vicepremier Matteo Salvini. In particolare, raccontano dal MoVimento 5 Stelle, «siamo soddisfatti perché si è deciso di mettere da parte alcune misure per garantire il superamento della Fornero. C'è stata inoltre condivisione su quella che è sempre stata la linea M5s, cioè che i cittadini vengono prima delle virgole: perciò non ci sono tabù intorno al 2% da parte di nessuno, l'importante è la credibilità della politica economica». È stata «una riunione molto positiva - confermano fonti leghiste - e il ministro Tria ha preso atto della volontà politica della Lega e del Movimento 5stelle di realizzare formule importanti di cambiamento, dal reddito di cittadinanza per gli italiani alla riforma delle pensioni». «Ora c'è l'impegno di tutti ad affinare le proposte e dello stesso ministro Tria a cercare soluzioni», viene spiegato. L'ottica è quella di realizzare la maggior parte delle misure, anche le più costose, con coperture che abbiano un basso impatto sui conti pubblici e comunque senza aumentare le tasse e l'Iva perché «senza crescita non può esserci sviluppo e non si cambia il Paese». La Lega conferma, tra le altre cose, quota 100 sulle pensioni (62 + 38), la riforma fiscale e propone un sistema snello di ammodernamento delle opere pubbliche che consentirebbe un miglioramento delle infrastrutture da affiancare all'apertura di cantieri più impegnativi. I tecnici di maggioranza sono in queste ore al lavoro per verificare impatti di crescita e spesa sui conti pubblici in vista della manovra economica.

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