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Di Maio avverte sulla manovra: "Non voteremo condoni"

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Il vicepremier: "La pensione di cittadinanza è nel contratto"

Dario Martini
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"Il  Movimento 5 Stelle non è disponibile a votare nessun condono. Se stiamo parlando di pace fiscale, di saldo e stralcio siamo d'accordo, ma se parliamo di condoni non siamo d'accordo". Il vicepremier Luigi Di Maio è netto sull'ipotesi di un "condono fiscale" fino a un milione di euro.   "Abbiamo già visto per anni - aggiunge a margine di una visita al Micam - i governi Renzi fare scudi fiscali che hanno creato solamente deterrenti a comportarsi bene e hanno fatto sempre pensare che in questo Paese una via d'uscita all'evasione ci potesse essere". Sono giorni di trattative serrate all'interno della maggioranza per definire nel dettaglio i provvedimenti da inserire nella manovra economica. "Sono giorni decisivi", spiega lo stesso Di Maio. il quale ha voluto commentare anche le frasi di Alberto Brambilla, esperto previdenziale vicino alla Lega, che ha bocciato l'ipotesi di pensioni minime a 780 euro, uno dei cavalli di battaglia dei 5 Stelle. "Parla a titolo personale - aggiunge Di Maio - Prima lo scoprite anche voi giornalisti e più evitiamo questa bagarre. La pensione di cittadinanza è nel contratto di governo e lo sappiamo sia noi che la lega". Sul tema interviene anche il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, da Napoli in occasione di un convegno Cnr sul Mediterraneo: "Regolare i conti delle nostre pensioni future lucrando sulle badanti o su altre cose di questo tipo mi pare un approccio non del tutto volto a risolvere i veri problemi. La mobilità internazionale del lavoro implica la necessità di affrontare in modo chiaro il problema non solo dei flussi migratori, ma tutto quello che si può definire lavoro transnazionale. Questo richiede molti nuovi istituti, come la possibilità di avere un trasferimento continuo e regolato di tutti quei diritti previdenziali e benefici sociali".

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