l'era gialloverde
Giggino double-face
«Un vero mercato liberale in Italia». Non parla Giulio Tremonti, ma Luigi Di Maio. Un giornalino universitario, basta tanto per scoprire che il Ministro pentastellato ha subito una vera e propria trasformazione. «In italia non abbiamo mai assimilato il concetto di flessibilità. Finché non saranno date opportunità uguali ai soggetti del mercato, in Italia non potrà mai esistere una domanda ed una offerta libera. Troppi incentivi e tentativi di nazionalizzazione delle aziende in crisi. C’è l’esempio di Alitalia, che in una normale economia liberale sarebbe stata acquisita dal migliore offerente (Air France), invece è stata salvata con fondi statali”. Da liberale spinto solo 7 anni fa a statalista convinto nell’era del governo gialloverde. E pensare che criticava la vecchia politica. Certo, cambiare idea è sempre legittimo. Solo gli stolti non lo fanno. Ma qui siamo nel campo degli Ogm, che in Italia non sono consentiti. Perché è vero che Di Maio è geneticamente modificato solo per esigenze elettorali, ma rischia di stravolgere l’economia del Paese. Chissà se il Ministro Tria, impegnato nel difendere l’assalto alla diligenza delle promesse elettorali, seguirà il Luigi versione Adam Smith oppure il Di Maio in salsa Keynes.