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Italia 5 Stelle torna al Circo Massimo il 20 e 21 ottobre

La decisione in ricordo di Gianroberto Casaleggio a cinque anni dalla prima festa grillina nella Capitale

Daniele Di Mario
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Una foto che li ritrae insieme sorridenti. Luigi Di Maio al fianco di Beppe Grillo e Davide Casaleggio. «Poco fa ci siamo visti e abbiamo un importante annuncio per tutti voi - scrive il vicepremier e ministro sulla sua pagina Facebook - il 20 e 21 ottobre ci vediamo tutti a Roma, al Circo Massimo, per la quinta edizione di Italia 5 Stelle». «La prima Italia 5 Stelle, pensata e fortemente voluta da Gianroberto, la organizzammo proprio al Circo Massimo nel 2014. Allora il nostro sogno era andare al governo per eliminare i vitalizi, per eliminare la corruzione, per dare il Reddito di Cittadinanza e non lasciare indietro nessuno, per restituire l'acqua pubblica ai cittadini. Vi ricordate? - suona la carica Di Maio - Oggi questo sogno si sta realizzando. Forse non ci siamo ancora fermati un attimo a pensarci». «Oggi siamo al governo e abbiamo già eliminato i vitalizi - va avanti Di Maio - abbiamo approvato la legge Spazza Corrotti in Consiglio dei ministri, stiamo inserendo il Reddito di Cittadinanza nella legge di Bilancio (vi rendete conto dell'enormità della cosa?) e a breve in Parlamento si discuterà la nostra proposta di legge sull'acqua pubblica, che è il primo punto del contratto di governo». «Insieme a questo stiamo facendo e abbiamo fatto tante altre cose che nel 2014 erano solo un sogno - rivendica il capo politico del M5S - Stiamo mettendo in riga i prenditori rivedendo le concessioni statali, abbiamo dato una botta al precariato con il Decreto Dignità, approveremo la norma che elimina una volta per tutte le pensioni d'oro e contemporaneamente siamo pronti al superamento della Legge Fornero. Sono passati appena 4 anni eppure guardate dove siamo». «Da marzo a oggi abbiamo iniziato a cambiare l'Italia e siamo in una prospettiva completamente diversa rispetto alla prima edizione di Italia 5 Stelle - va avanti Di Maio - Pd e Forza Italia che sembrava dovessero comandare per chissà quanto tempo oggi sono ridotti ai minimi termini e non sono in grado neppure di fare un'opposizione e si limitano a spargere falsità sul governo, usando i giornali e le tv da loro controllati. Ecco, l'odio dei media nei nostri confronti è l'elemento di continuità dal 2014 a oggi. Ma anche per loro sta arrivando il momento di dire addio ai finanziamenti pubblici indiretti e alle inserzioni milionarie delle aziende partecipate dello Stato che dettano loro la linea editoriale».

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