Gli attacchi a Salvini e la politica dei pm
Recita un antico motto latino: quos vult lupiter perdere, dementat prius. Per chi non l'avesse capito: Iddio, fa impazzire coloro che vuole distruggere. Sembra riferito a pennello alle dichiarazioni che in queste ore il partito di sinistra dei magistrati a proposito di una precedente dichiarazione di Salvini, giustamente arrabbiato. Un Salvini che, posto nelle condizioni di dovere o smantellare la vecchia organizzazione del partito Lega o soccombere con l'idea di non fare politica, ha lanciato un appello duro e disperato: sta accadendo in Italia quello che è già successo in Turchia quando un uso totalitario di una magistratura, asservita a Erdogan, ha colpito la dialettica democratica. Ma non è tanto questo il merito della riflessione. Basti pensare ad una reazione che già fisiologicamente è in corso all'interno della magistratura. E cito un documento steso dalla corrente maggioritaria tra le fila dell'associazione nazionale dei magistrati che, in vista della seduta generale dell'organizzazione dei magistrati il 15 settembre, si intitola non vogliamo una magistratura che si comporti da soggetto politico. Non solo per garantire l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati ma anche la loro autorevolezza. Ma attendiamo questa riunione, riservandoci di dare notorietà a questo importantissimo documento. Riferiamo, invece, che tutti questi tentativi - più o meno eversivi e mediatici - per scalfire l'inarrestabile ascesa di Salvini sembrano sortire esattamente l'effetto opposto. Al di là dei sondaggi, che danno ormai la Lega intorno al 34%, quello che colpisce è che ogni aggressione, provocazione, scomunica, anatema sembra - per una misteriosa eterogenesi dei fini - far crescere ulteriormente questa forza politica. C'è da chiedersi perché. La mia sensazione è che Matteo Salvini abbia, un po' per meriti e un po' per carattere, interpretato in maniera talmente acuta, viscerale e profonda ciò che sentivano la maggioranza degli Italiani violentati, provocati, umiliati, aggrediti, derisi dal senso comune del politicamente corretto di sinistra da aver raccolto intorno a sé un'onda inarrestabile. Io mi auguro che personaggi politici come Salvini e Giorgia Meloni riescano ad organizzare un forte fendente politico che riesca a salvare dall'onta che i Cinque Stelle hanno calato sul governo giallo-verde. Un'Italia che recuperi la dignità nazionale, che si protegga dal migrazionismo selvaggio, che si sottragga dall'abbraccio dei poteri forti che si chiamano magistratura di sinistra, Soros o capitale internazionale, che sappia riportare il valore del popolo al centro della politica. Credo che non saranno gli sberleffi o le flatulenze di una minoranza esigua a spaventare qualcuno. Anzi, penso che non spaventino neanche un coniglio. Oggi la credibilità della magistratura è scesa ancora di più rispetto ai tempi in Cossiga insultava Palamara, dandogli del venditore di tonni. I Magistrati non devono solo essere indipendenti ma anche apparire tali. Una magistratura delegittimata non serve al paese, ai cittadini, alla politica. Mi auguro che se ci sia ancora un giudice a Berlino che cambi le cose.