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Il governo tira dritto su Autostrade: "Avviata la revoca della concessione"

Matteo Salvini

Il premier Conte: "Il concessionario è disponibili a ricostruire il ponte? Valuteremo"

Dario Martini
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Niente dietrofront o ripensamenti. Il governo tira dritto sulla revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova. Il premier Giuseppe Conte ha annunciato l'inoltro a Autostrade per l'Italia della lettera di contestazione che avvia "la procedura di caducazione della concessione". "Il Governo contesta al concessionario che aveva l'obbligo di curare la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'autostrada A10, la grave sciagura che è conseguita al crollo del ponte - aggiunge - Il concessionario avrà facoltà di far pervenire le proprie controdeduzioni entro 15 giorni, fermo restando che il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e che l'onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia". "Si è diffusa la notizia che Autostrade per l'Italia sarebbe disponibile a ricostruire il ponte a sue spese. Se questa proposta verrà formalizzata il Governo la valuterà, ma non come contropartita della rinuncia a far valere la voce di tutte le vittime di questa immane tragedia", continua il presidente del Consiglio. "Ho una notizia importantissima da darvi. Il mio ministero ha inviato ad Autostrade la lettera con cui prende avvio la procedura per la decadenza della concessione. Vogliamo cambiare tutto. Vogliamo farlo perché le vite umane vengono prima degli utili aziendali. Perché la sicurezza dei cittadini viene prima dei dividendi agli azionisti", è l'annuncio dato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, con un post su Facebook. "Il mio ministero ha chiesto formalmente ad Autostrade per l'Italia di fornire entro 15 giorni una dettagliata relazione per dimostrarci se e come ha agito, in merito alla manutenzione del ponte Morandi, secondo gli oneri e gli obblighi che gli competono come ente gestore di quel tratto di autostrada - scrive Toninelli - Inoltre ci aspettiamo che Autostrade si mostri collaborativa su eventuali iniziative a titolo di risarcimento danni a persone e beni, naturalmente a sue spese, come peraltro previsto dalla convenzione". A confermare la linea dura è il vicepremier Matteo Salvini: "In Consiglio dei Ministri abbiamo approvato l'avvio dell'iter per la revoca della concessione - ha detto a Tgcom24 - nel governo non vi è nessuna divisione" sulle concessione. «Non durerà 15 giorni - ha proseguito il ministro dell'Interno - ci saranno le controdeduzioni di Autostrade, ci saranno pareri e contropareri, passeranno alcune settimane, se non alcuni mesi. Questo è l'iter giudiziario, poi ci sono fatti: 400 metri di autostrada crollata, 38 morti, più altri dispersi e una città divisa in due. Sono evidenti le colpe fattuali della società che ha incassato centinaia di milioni di euro di utili, che l'anno scorso ha incassato 3,5 miliardi di pedaggi autostradali dagli italiani e non ha fatto quello che doveva fare. Quindi mi sembra il minimo avviare le pratiche per rescindere il contratto, come mi sembra il minimo", che in attesa della giustizia e dei pareri tecnici, "mi aspetto che società Autostrade da subito, da oggi, metta a disposizione dei parenti della vittime tutto quello che può". Anche l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, ribadisce la strada da seguire: "Lo dico chiaramente, c'è una volontà politica certa: vogliamo revocare le concessione ad Autostrade per l'Italia". Il capo dei 5 Stelle lo scrive su Facebook dove pubblica anche il video dell'intervista concessa ieri alla trasmissione "In onda" su La7. "Non si può continuare a far finta che nulla sia accaduto. Questa gente - aggiunge - continua a far pagare il pedaggio senza portare manutenzione ordinaria e straordinaria ed è ora di dire basta. Hanno scritto che il governo frena, falso, il governo accelera e revocherà le concessioni". Intanto, continua la polemica con il Partito democratico, accusato di aver favorito Autostrade per l'Italia prorogandone la concessione. Matteo Renzi favorisce la sua versione dei fatti: "Quando e perché è stata prorogata la concessione? Nel 2017, seguendo le regole europee, dopo un confronto col commissario UE Vestager (altro che leggina approvata di notte, è una procedura europea!), si è deciso di allungare la concessione di quattro anni, dal 2038 al 2042, in cambio di una fondamentale opera pubblica: la Gronda, l'opera che avrebbe decongestionato anche il ponte Morandi - spiega ancora il senatore dem -. Io ti allungo la concessione (che scadrebbe comunque tra più di vent'anni) e tu in cambio mi dai SUBITO un'opera pubblica. Prorogare la concessione è stata una scelta del Governo per avere subito l'opera pubblica che avrebbe decongestionato il traffico a Genova. Contro la Gronda erano i 5 Stelle che nel 2012 definitiva FAVOLETTA l'ipotesi del crollo del ponte, che nel 2014 con il genovese BEPPE GRILLO volevano bloccare la Gronda "anche usando l'Esercito" e che nel 2018 con Toninelli hanno proposto ancora di cancellare l'opera. La proroga tra vent'anni della concessione serviva a fare subito la Gronda. E Genova ha bisogno della Gronda, dei lavori sul Bisagno, del terzo valico, degli investimenti sul Porto: tutte opere finanziate nella scorsa legislatura".

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