Decreto Dignità, ecco cosa cambia
Il testo che porta la firma del vicepremier Di Maio completa l'iter in Parlamento
Il Decreto Dignità è legge. Con l'approvazione del Senato, il testo che porta la firma del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, completa infatti il suo iter in Parlamento. Ecco, di seguito, le misure principali previste dal provvedimento. BONUS UNDER 35 Saranno circa 31.200 l'anno, i giovani under 35 a beneficiare del bonus assunzioni rinnovato per due anni. Dunque, 62mila nel biennio. La stima è calcolata sulle assunzioni dei primi 5 mesi del 2018, nella fascia d'età 30-35 anni (circa 11.300), con un esonero contributivo in media di 2.650 euro. SOGLIA DEL 30% Passa al 30% la quota di contratti a tempo indeterminato da non superare con accordi a tempo determinato e di somministrazione. Finora il tetto era del 20% per quelli a tempo e un altro 20% per quelli di somministrazione. In caso di somministrazione fraudolenta è prevista una sanzione di "20 euro per ciascuno lavoratore coinvolto e ciascun giorno" lavorato in condizioni di irregolarità. PORTUALI Sono ufficialmente esclusi dalla stretta sui contratti di somministrazione, prevista dal decreto Dignità, i lavoratori occupati nel settore marittimo. La misura ha avuto l'approvazione dell'aula di Montecitorio all'unanimità, dopo la riformulazione dei relatori, che hanno accolto differenti proposte avanzate dalle varie forze politiche. CONTRATTI SENZA CAUSALI I contratti a tempo determinato senza causali che superano i 12 mesi, verranno trasformati 'automaticamente' in tempo indeterminato. COLF Gli aumenti dei contributi per i rinnovi dei contratti a tempo determinato "non si applicano ai contratti di lavoro domestico". PERIODO TRANSITORIO Sui contratti a termine in essere è previsto un periodo transitorio fino al 31 ottobre prossimo, data entro la quale le nuove norme non saranno applicabili. VOUCHER Tornano i buoni lavoro, ma potranno essere utilizzati dalle aziende agricole, "alberghiere e delle strutture ricettive che operano nel settore del turismo" e che "hanno alle dipendenze fino a 8 lavoratori". La "data di inizio e monte orario" deve essere compreso in "un arco temporale non superiore a 10 giorni". La misura prevede che "il pagamento del compenso al prestatore può essere effettuato decorsi 15 giorni dal momento in cui la prestazione lavorativa inserita è la procedura informatica e consolidate, per il tramite di qualsiasi sportello postale". DELOCALIZZAZIONI "Le somme derivanti da sanzioni" applicate alle aziende che delocalizzano prima di 5 anni dopo aver ricevuto contributi pubblici, sono riassegnate a un fondo finalizzato al "finanziamento di contratti di sviluppo ai fini della riconversione del sito produttivo". STOP PUBBLICITÀ GIOCHI Con il decreto Dignità arriva il divieto di pubblicità dei giochi d'azzardo. Inoltre, si prevede "l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari al 20% del valore della sponsorizzazione (non al 5% come previsto in precedenza) o della pubblicità e in ogni caso non inferiore, per ogni violazione, a 50mila euro". TESSERA SANITARIA Dal 1° gennaio 2020 "l'accesso agli apparecchi da intrattenimento", è concesso "esclusivamente mediante l'utilizzo della tessera sanitaria al fine di impedire l'accesso ai giochi da parte dei minori". GRATTA E VINCI Sui biglietti dei Gratta e vinci d'ora in poi apparirà anche l'avviso 'Nuoce gravemente alla salute', esattamente come accade con le sigarette. LOGO NO SLOT I Comuni possono concedere il logo no slot, patrocinato dal ministero dello Sviluppo economico, agli esercizi commerciali che eliminano o si impegnano a eliminare le apparecchiature da intrattenimento dai loro locali. COMPENSAZIONE Per le aziende titolari di un credito nei confronti della Pubblica amministrazione sarà possibile effettuare una 'compensazione' con i debiti contratti con lo Stato. La misura è valida solo per il 2018. SCUOLA Viene cancellato il tetto dei 36 mesi ai contratti a tempo determinato per i docenti e il personale scolastico. La norma era prevista da una misura contenuta nella legge 107 del 2015, la cosiddetta Buona scuola.