La promessa del neo presidente Rai: "Con me si torna al vecchio splendore"
Sul suo nome consenso unanime: "Sono onorato ma anche frastornato". E l'opposizione insorge
"Ora volto pagina, con l'intento di rinnovare la Rai e di riportarla al suo vecchio splendore, non solo giornalistico ma di contenuti in generale". Così Marcello Foa, indicato come nuovo presidente della Rai, in un'intervista pubblicata dal Corriere del Ticino, del cui gruppo è l'attuale ad. "Ho sempre ammesso di essere soprattutto un giornalista, di avere questa meravigliosa professione nel sangue, e d'ora in poi questa mia passione verrà esercitata ancora di più, ma per permettere ai colleghi della Rai di lavorare nel migliore dei modi" aggiunge. "Tutto è avvenuto molto all'improvviso - spiega Foa - Giovedì sera sono stato contattato da Roma e mi è stata chiesta la disponibilità a ricoprire un incarico molto prestigioso in Rai, molto verosimilmente quello di presidente. Non era ancora una proposta ufficiale ma un sondaggio di disponibilità oltre a un attestato di stima nei miei confronti. Pensavo che la cosa avrebbe necessitato di tempo, come è prassi in questi casi, con colloqui e negoziati, invece venerdì mattina, per il mio stupore, mi è giunta una telefonata nella quale mi si comunicava che c'era consenso unanime sul mio nome e che sarei quindi stato proposto al consiglio dei ministri. Ho dovuto decidere sui due piedi". "Sono onorato per come si è sviluppata la vicenda, ma anche colpito e un po' frastornato. Non è facile decidere di cambiare vita in pochissimi minuti ma io ho preso la mia decisione, rinfrancato dal fatto che ci fosse consenso unanime attorno al mio nome per la mia carriera giornalistica, per il profilo accademico e non da ultimo per il percorso al Corriere del Ticino, visto come sinonimo di garanzia intellettuale e di indipendenza giornalistica. Questo è un attestato di grande importanza per il nostro Gruppo", conclude. Ma sul nome di Fora insorgono le opposizioni. Il Pd con Salvatore Mazzotta auspica che "FI, che ha ottenuto la Presidenza della Commissione di Vigilanza della Rai come forza di opposizione non decida di votare con la maggioranza un candidato impresentabile". Il capogruppo alla Camera di Leu e membro della commissione di vigilanza Federico Fornaro dichiara che "un voto favorevole rappresenterebbe un clamoroso regalo alla destra sovranista e populista, a meno che Forza Italia non voglia definitivamente arrendersi e consegnarsi a Salvini".