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Asse Italia-Libia per i rimpatri, la strategia di Salvini anti-migranti

Matteo Salvini incontra il vicepresidente del Consiglio di Libia Ahmed Maitig

Il ministro dell'Interno invia la circolare ai prefetti ma precisa: "Donne incinte e bimbi restano"

Silvia Sfregola
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Continua l'offensiva del ministro dell'Interno Matteo Salvini sui migranti. La strategia del vicepremier passa per un aiuto diretto alla Libia, che sarà poi sbandierato davanti ai colleghi europei per convincerli a contribuire anche loro. Salvini, che tramite decreto ha fatto avere alla Marina libica 12 mezzi italiani, e sta ora lavorando al trasferimento di altri 17, ha accolto al Viminale il numero due del Consiglio presidenziale della Libia, Ahmed Maitig. "L'asse tra Italia e Libia deve tornare ad essere strategico ed irrinunciabile per entrambi i Paesi - ha spiegato al termine del colloquio bilaterale, davanti ai giornalisti -. Abbiamo fatto passi avanti rispetto a una decina di giorni fa", quando era stato Salvini ad andare in Libia. Durante la conferenza stampa si è parlato anche della nuova circolare messa a punto dal Viminale, che rivede i parametri per concedere i permessi di 'protezione umanitaria'. Il ministro ha respinto con forza le critiche piovutegli addosso mentre la circolare arrivava nelle redazioni dei giornali. "Donne incinte, bambini e rifugiati restano in Italia - ha sottolineato Salvini -. Si vergognino i disinformati che dicono e scrivono il contrario. Me lo aspetto da una rivista come Rolling Stone, ma non da altri. Faccio presente da papà che non ce l'ho con bambini e donne incinte". Da parte sua il libico Maitig, al lavoro per una Conferenza sui migranti che si terrà a Tripoli il prossimo settembre, ha sottolineato che "dall'Ue non viene garantito sostegno nella lotta all'immigrazione clandestina" nel Paese africano, mentre "abbiamo l'Italia che garantisce questo supporto". "Il problema è che al momento non abbiamo mezzi di sostegno a disposizione della Guardia costiera e della polizia sul territorio - ha spiegato il vicepremier -. Non riusciamo a garantire sicurezza marittima, perché la Libia è vittima dell'embargo". Su questo argomento il titolare del Viminale è d'accordo. "Per ora ho visitato un solo centro, peraltro in costruzione, ma sono convinto che, se lasciassimo la Libia libera di spendere i soldi come vuole, le cose andrebbero meglio", ha detto Salvini durante la conferenza stampa, aggiungendo che ha intenzione di visitare entro l'estate tutti i Paesi nordafricani. La prossima tappa, però, si terrà in Austria: tra qualche giorno Salvini andrà ad Innsbruck dove discuterà del dossier migratorio con i suoi colleghi europei, in primis gli omologhi di Germania e Austria. Le navi fornite a Tripoli, infatti, "sono un'iniziativa soltanto italiana - ha sottolineato il ministro -. Vorrei chiedere ai colleghi europei che facessero una minima parte di quello che stiamo facendo".

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