Le motivazioni della suprema corte
La Cassazione: "Sequestrare i beni alla Lega. Ovunque siano"
"Ovunque venga rinvenuta" una somma di denaro riconducibile alla Lega Nord deve essere sequestrata fino al raggiungimento della somma di 49 milioni di euro, che per la Procura di Genova sono il provento della truffa allo Stato messa a segno dal Carroccio, per la quale il senatur Umberto Bossi è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Genova. LE MOTIVAZIONI - Lo sottolinea la Corte di Cassazione in un passaggio delle motivazioni per le quali hanno accolto il ricorso presentato dalla Procura di Genova contro il Tribunale del Riesame ligure che si era limitato a bloccare gli 1,5 milioni di euro trovati finora sui conti del Carroccio. Quella decisione è stata annullata con rinvio dagli 'ermellini' e adesso il Riesame genovese dovrà pronunciarsi nuovamente, tenendo conto delle indicazioni della Cassazione. SALVINI: SENTENZA POLITICA - "E' una sentenza politica, vogliono metterci fuori causa per via giudiziaria. Chi parla di soldi rubati viene querelato: ho tanti difetti ma non transigo sulla mia onestà. Se c'è giudice che vuole metter fuori legge un partito, auguri. Siamo sereni", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ospite di Luca Telese e David Parenzo, commentando le motivazioni della Cassazione che dispone il sequestri di 49 milioni alla Lega. "Quei soldi non ci sono, non li ho mai visti. E' un processo evidentemente politico che riguarda fatti di più di 10 anni fa su soldi che io non ho mai visto. Gli posso portare i soldi dati dai pensionati domenica a Pontida per comprare magliette e cappellini e patatine fritte", ha aggiunto. IL DECRETO DI SEQUESTRO - Per la Cassazione, la Guardia di Finanza adesso può procedere al blocco dei conti della Lega in forza del decreto di sequestro emesso lo scorso 4 settembre dal pm di Genova fino a raggiungere la 'soglia' dei 49 milioni di euro, senza che debba essere emesso un nuovo provvedimento per bloccare eventuali somme trovate su conti in momenti successivi al decreto. Diversa la tesi sostenuta dalla Lega, rappresentata dall'avvocato Giovanni Ponti, secondo cui le uniche somme sequestrabili sono quelle disponibili sui conti del Carroccio al momento del decreto. La Cassazione, invece, ha obiettato che i fondi potevano non essere disponibili al momento del decreto di sequestro per "per una impossibilità transitoria o reversibile" ma che il sequestro deve riguardare anche i fondi depositati successivamente.