dopo l'appello dei romani
Emergenza nomadi, Salvini: "Faremo un nuovo censimento"
Un censimento sui rom in Italia, "una ricognizione per vedere chi, come e quanti sono". Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini sottolineando che "dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos". "Facciamo un’anagrafe, una fotografia della situazione", ha aggiunto Salvini. Il leader leghista a Telelombardia va a spada tratta: "Al ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos". E non solo. "I rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa, mentre gli stranieri irregolari - sostiene Salvini - andranno espulsi mediante accordi fra gli Stati". Una proposta "choc", secondo alcuni commentatori, accusa che Salvini respinge al mittente: "Qualcuno parla di choc. Perché??? Io penso anche a quei poveri bambini educati al furto e all’illegalità", twitta nel pomeriggio. Spiegazione che non convince il Pd: "Ieri i rifugiati, oggi i Rom, domani le pistole per tutti. Quanto è faticoso essere cattivo", scrive l’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, su Twitter. Ieri i rifugiati, oggi i Rom, domani le pistole per tutti. Quanto è faticoso essere cattivo— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 18 giugno 2018 All'annuncio del ministro rispondono anche le associazioni: "Il ministro Salvini dovrebbe studiare, ne avrebbe tanto bisogno. Quello che fu definito un censimento, organizzato dal ministro Maroni tra il 2009 e il 2011, fu in realtà una schedatura su base etnica, vietata in Italia. Per tale ragione ci fu una strigliata da parte dell'Europa", sottolinea Carlo Stasolla, presidente dell’associazione 21 luglio. Mentre l'Associazione Nazione Rom ricorda come sia già presente un dossier "elaborato dall'Istat nel 2017" e sia stato "prontamente consegnato al ministro Salvini e sulla email del Gabinetto del Ministro dell'Interno". Peraltro l'Italia ha ricevuto, dalla Commissione Europea, "ingenti finanziamenti per il periodo 2014-2020 al fine di garantire una casa, un lavoro, una scuola e una protezione sanitaria" per rom, sinti e caminanti, e per la popolazione in estrema povertà come "i senza fissa dimora", ricorda l’associazione, che si è recata la scorsa settimana a Bruxelles "per ottenere l’apertura di inchiesta da parte della Commissione Europea relativamente all'utilizzo improprio di questi fondi. Adesso è necessario rispettare Accordi e Strategia, pena la sospensione dei finanziamenti europei erogati per un totale di 7 miliardi di euro". Per questo ANR chiede "un incontro urgente con il ministro Matteo Salvini che veda il coinvolgimento di UNAR punto di contatto nazionale per implementare gli Accordi Ue di Inclusione e la Strategia Nazionale RSC". Dalla linea della Lega si smarca anche il presidente della Camera, Roberto Fico. "Bisogna ridiscutere il regolamento di Dublino, è fondamentale. E occorre farlo con la Francia e con la Germania - commenta da Napoli l'esponente M5S - mettendo fuori le posizioni estreme di Orban che non vuole le quote. Ma chi non vuole le quote deve avere le multe. Quindi, se Orban non vuole le quote, deve essere multato". Insomma, ci sarebbe distanza con Salvini, considerato "uomo forte" del governo giallo-verde, che invece gradisce da tempo la linea dura del presidente dell'Ungheria, Viktor Orban, contrario alla politica Ue dei ricollocamenti.