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Sull'Ilva è guerra tra Grillo e Di Maio

Il comico propone di fare un parco al posto dello stabilimento. Ma il vicepremier non ci sta: "Da Beppe soltanto opinioni personali. Decido io"

Luigi Frasca
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Giorni di grande incertezza per l'Ilva mentre gli ambientalisti di Peacelink denunciano un nuovo caso di inquinamento. Inserita come tema nel contratto di Governo tra Lega e Cinque Stelle, il futuro dell'acciaieria non è ancora chiaro. Prosecuzione dell'attività ma dando priorità al risanamento ambientale; revisione dell'assetto della fabbrica chiudendo però l'area a caldo, maggiormente impattante con le emissioni, e lasciando le lavorazioni a freddo a valle; infine, chiusura dello stabilimento e avvio di un piano di bonifica del sito e di riconversione green dell'economia: ecco, da un lato, le tre opzioni al momento sul campo. E dall'altro una società, Am Investco di Arcelor Mittal, che ha vinto una gara un anno fa con un'offerta ritenuta valida da Governo e commissari, ed una trattativa tra azienda e sindacati che non riesce ancora a percorrere l'ultimo miglio per arrivare ad un'intesa. In mezzo, lo stabilimento di Taranto con poco meno di 11mila addetti diretti che vive con grandi difficoltà la situazione e teme il definitivo prosciugarsi della cassa a luglio. Per il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, viene prima lo studio dei dossier, dopo di che le decisioni, qualunque esse siano, saranno assunte, sottolinea, con «responsabilità». Per ora, nessuna... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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