VERSO IL VOTO

Nei Comuni il centrodestra fa le prove di divorzio

Antonio Rapisarda

Domenica prossima - nei venti capoluoghi di provincia chiamati in tutta Italia a rinnovare le proprie giunte - si consumerà, con ogni probabilità, l’ennesima tappa della via crucis della sinistra dopo la disfatta maturata il 4 marzo. Eppure stavolta non sembra solo il Pd di Martina e Renzi a tremare in attesa di verificare l’entità della sconfitta e l’erosione del proprio arenile «territoriale» da parte dell’onda lunga delle Politiche. Anche nel centrode- stra favorito in diverse città, infatti, c’è chi è pronto - come si dice ultimamente - a seguire lo schema «win-win», la vittoria in ogni caso, e chi invece rischia di uscire ancora più ridimensionato dalle urne. È chiaro: stiamo parlando della Lega, nel primo caso, e di Forza Italia, nel secondo. Se è vero, infatti, che nella maggioranza dei casi lo schema della «vecchia» coalizione di centrodestra è presente (lo è soprattutto nel centro-nord ma anche nella città più grande al voto, a Catania, dove si va col vento in poppa a sostegno dell’azzurro Salvo Pogliese); e se vero anche che le liste e le alleanze sono state presentate prima della frattura della coalizione, ossia prima della decisione di Matteo Salvini di intraprendere l’avventura di governo con i 5 Stelle, sarà scontato... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI