L'affondo al festival di Trento
Soros accusa il governo: troppo vicino alla Russia. Salvini: mai avuto un rublo da Mosca
George Soros è intervenuto per indicare le responsabilità dell’Europa nella cattiva gestione dell'immigrazione e il mancato sostegno da parte di Bruxelles all'Italia. Al Corriere della Sera il finanziere americano ha detto che "la Ue dovrebbe pagare Roma per l’onere ingiusto della gestione dei rifugiati". Poi, dal palco del Festival dell'Economia di Trento, non ha risparmiato critiche al neonato governo giallo-verde. "Governo vicino a Mosca" - Soros si è detto "molto preoccupato" per la vicinanza dell'esecutivo Conte alla Russia, per la quale sia la Lega che il M5S hanno chiesto l’abolizione delle sanzioni. Putin, ha detto Soros, "cerca di dominare l’Europa: non vuole distruggerla ma sfruttarla perché ha la capacità produttiva, mentre l’economia russa sotto Putin può solo sfruttare le materie prime e le persone". Accuse a Salvini - Il finanziere ha anche avanzato dubbi sulla trasparenza del nuovo ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Si è chiesto se "Putin finanzi effettivamente" la Lega. "L’opinione pubblica italiana - ha aggiunto - ha diritto di sapere se Salvini è a busta paga di Putin". L'ira della Lega - Immediata la replica di Salvini: "Non ho mai ricevuto una lira, un euro o un rublo dalla Russia, ritengo Putin uno degli uomini di stato migliori e mi vergogno del fatto che in Italia venga invitato a parlare uno speculatore senza scrupoli come Soros". È intervenuto anche il deputato leghista Claudio Borghi, uno degli ideatori del programma economico del Carroccio. "Il vento - ha detto - è cambiato per Soros e per tutti quelli che hanno guadagnato sulla morte di centinaia di persone". Anche Trump nel mirino - Molto negativa anche la sua opinione sul presidente americano Donald Trump. Soros lo ha definito "una minaccia per il mondo, compresa l’America". Trump "non capisce gli elementi base dell’economia - ha aggiunto -. Il fatto che Trump "si sia liberato di tutti i consulenti che avrebbero potuto impedirgli di fare errori in economia è molto pericoloso per il mondo e l’Europa sarà la vittima maggiore". Per questo sarebbe bene che Trump "durasse poco". Finanza e polemiche - Anche nel 2012, quando era già stato ospite della kermesse a Trento, Doros aveva fatto molto parlare di sé. In quell'occasione aveva fatto il giro del mondo la sua teoria per la quale le colpe maggiori della crisi economica sarebbero da imputare alla politica e non ai mercati, che "fanno ciò per cui sono stati creati". Parole che avevano suscitato non poche polemiche.