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La linea del ministro Fontana: "Le famiglie gay non esistono"

Gli obiettivi del leghista: più natalità e meno aborti

Davide Di Santo
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Non ho nulla contro i gay, sono "contro un modello culturale relativista. Un modello della globalizzazione fatto dai poteri finanziari che disegna un mondo dove non esistono le comunità, e quindi la famiglia che è la prima e più importante comunità della nostra società. Così, in un'intervista al Corriere della Sera, il neo ministro della Famiglia e della Disabilità, Lorenzo Fontana, che puntualizza: "Ho tanti amici omosessuali, del resto ho vissuto a Bruxelles tanti anni dove ci sono anche nelle istituzioni. E poi la questione non è nel contratto di governo, non me ne occuperò". Il primo punto all'ordine del giorno del dicastero, sarà "la natalità - spiega -. Voglio lavorare per invertire la curva della crescita che nel nostro Paese sta diventando davvero un problema. Lo ha detto anche Cottarelli". "Lo ha scritto nel suo libro che questa demografia in Italia fa calare il Pil - aggiunge -. Bisogna intervenire". "Ci sono in agenda tanti provvedimenti, prima però bisogna verificare le coperture - sottolinea -. L'idea è di abbassare l'Iva per tutti i prodotti che riguardano l'infanzia. Ma metterò in atto anche delle politiche per cercare di ridurre il numero degli aborti. Hanno detto anche che io avrei dichiarato che le donne non possono abortire". Invece, "non l'ho mai detto". "Voglio intervenire - aggiunge - per potenziare i consultori così di cercare di dissuadere le donne ad abortire. Sono cattolico, non lo nascondo. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere una mamma e un papà". Alla domanda che in Italia ci sono tante famiglie diverse e che diversi tribunali hanno riconosciuto genitori omosessuali, risponde: "Alcuni tribunali hanno riconosciuto, altri no". Ma anche le anagrafi adesso registrano i bambini figli di genitori dello stesso sesso. A Roma addirittura hanno registrato la bimba di due padri senza nemmeno aspettare l'intimazione del tribunale... "Si, ma una legge in proposito non esiste. Se non esiste una legge dobbiamo decodificare cosa significa quello che sta succedendo". "Verso i bambini non ci sara' mai nessun tipo di discriminazione. Quando verranno presi provvedimenti in favore dell'infanzia saranno estesi a tutti i bambini, indistintamente e indipendentemente dai genitori". E alla domanda su come pensa di comportarsi nei confronti delle famiglie arcobaleno, risponde: "Perché esistono le famiglie arcobaleno? Per la legge non esistono in questo momento". Fontana "ha detto che le famiglie arcobaleno non esistono? Sono in totale disaccordo. Nel rispetto della legge continueremo la nostra battaglia", ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commentando le affermazioni del ministro leghista. "La contemporaneità è questa. E ignorare una parte consistente della società è profondamente sbagliato - ha aggiunto Sala a margine della cerimonia dell'alzabandiera in piazza Duomo in occasione della festa della Repubblica - . Se il ministro la vede così, e non è da oggi, vediamo come intenderà svolgere le sue funzioni". "Tutto quello che noi potremo fare al contrario sulla via dei diritti - ha concluso - lo faremo".  Le reazioni non si sono fatte attendere. Sia quelle indignate per i contenuti dell'intervista di Fontana, soprattutto da parte delle associazioni Lgbt. Sia all'interno della maggioranza, perché il neoministro ha posto l'accento su temi non presenti nel programma di governo gialloverde. "Fontana è libero di avere le sue idee", dice il leader della Lega ai microfoni di Fanpage.it "ma non sono priorità e non sono nel contratto di governo. Unioni civili e aborto non sono leggi in discussione". 

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