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La sinistra a pezzi si risveglia nel '46: "Ora il grande fronte repubblicano"

Il Pd per rinascere lancia la crociata contro un nemico che non c'è. E litiga pure

Dario Martini
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L'ultima invenzione della sinistra per uscire dall'irrilevanza è il «Fronte repubblicano» in difesa del Capo dello Stato. No, non siamo tornati al 1946. Non ci sono Savoia da cacciare. L'intuizione è venuta a Carlo Calen- da, ex ministro allo Sviluppo. Un'idea che serpeggiava già da alcuni giorni tra i Dem, per «tenere l'Italia in Occidente e in Europa» e proteggere Mattarella dai «continui attacchi» da parte di M5S e Lega. Il progetto è il seguente: mettere in piedi una lista unica, che vada dal Partito democratico a Liberi e Uguali fino a Più Europa della Bonino. Magari con Gentiloni candidato premier. La strategia è semplice: individuare un nemico comune da fronteggiare, una chiamata alle armi in grado di risvegliare quel popolo di sinistra che alle ultime elezioni ha regalato un misero 18,7% al Pd e un inconsistente 3,39 a LeU. Il Fronte repubblicano ricorda molto la crociata contro il pericolo fascista che ha caratterizzato l'ultima campagna elettorale. L'anno scorso gran parte del dibattito pubbli- co è stato contrassegnato dalla campagna in favore della legge Fiano che avrebbe dovuto introdurre il reato di propaganda fascista. L'ex presidente della Camera Laura Boldrini ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia, con scarsi risultati elettorali. L'idea di un Fronte repubblicano, come prevedibile, ha scatenato il caos nella sinistra. In molti non credono che il solito trucco (cambiare il nome ma non la sostanza) riesca a rilanciare la sinistra. Pierluigi Bersani... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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