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"Savona dentro ma non al Tesoro": il M5S vuole ripartire, Salvini prende tempo

E Mattarella valuta "con grande attenzione"

Davide Di Santo
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Ancora una giornata ricca di slanci e frenate all'ombra del Quirinale. Dopo un nuovo incontro informale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il capo politico del M5S Luigi Di Maio torna a parlare e in un video su Facebook annuncia: "Se questa legislatura deve lasciare un ricordo, deve essere per un governo politico e non tecnico. Se dobbiamo ritrovarci un governo tecnico solo perché nella squadra dei ministri ce n'è uno non accettato dal Quirinale allora faccio un ragionamento: troviamo una persona della stessa caratura di Savona", che resterebbe comunque "nella squadra di governo in altra posizione di ministro. E' una proposta che faccio pubblicamente". Di Maio ci riprova - Parlando con i cronisti alla Camera Di Maio aggiunge: "Se vogliamo andare al voto subito noi siamo pronti. Se invece vogliamo provare a far partire questo governo politico M5S-Lega cercando di trovare una soluzione al problema del ministro dell'Economia, noi siamo disponibili a patto che la persona individuata al Mef abbia la stessa caratura intellettuale, la stessa capacità di conoscenza e di contrattazione a livello europeo dei margini di bilancio. E l'altra è che il professor Savona deve restare nella squadra in un altro posto da ministro". Il governo gialloverde - La proposta è fatta e il "M5S ci sta - dice ancora Di Maio - ora dipende dall'altra forza politica che fa parte del contratto" di governo far partire un esecutivo 5 Stelle-Lega. Se "ci stiamo, chiederemo di richiamare Conte al Quirinale e far partire il governo del cambiamento che vogliamo e con una squadra già pronta, il cui rapporto in parlamento di fiducia tra le due forze politiche c'era. E' una grande occasione". Salvini prende tempo -  "Vedremo nelle prossime ore, per caritàdi ragioniamo". Il segretario della Lega, Matteo Salvini, in un comizio ad Imperia, commenta così le parole del capo politico M5S, Luigi Di Maio, che aveva proposto Paolo Savona per un altro Dicastero del Governo che non fosse il Ministero dell'Economia. Ma nello stesso tempo ha osservato: "Io se do la parola ad una persona difficilmente la cambio e faccio di tutto per non cambiarla. I ministri in un Governo non sono come i calciatori nel calciomercato di luglio-agosto, lo prendo, lo scambio, lo vendo, lo metto qui, lo metto la': se uno gioca come portiere deve fare il portiere, se uno gioca come attaccante deve fare l'attaccante, non e' che puoi spostarlo a piacimento". E ha concluso al riguardo: "Spero che il Governo parta e parta il prima possibile e parta seriamente e riporti un po' di lavoro, di sicurezza e di serenità per l'Italia che è un Paese che non ha niente da invidiare a nessuno".  Il segnale del Colle - La proposta di Luigi Di Maio di spostare Paolo Savona in un ministero diverso dall'Economia è valutata "con grande attenzione" dal Quirinale, fanno sapere fonti della presidenza della Repubblica a chi chiede un commento in proposito. Il bivio dell'esecutivo - Le ipotesi sul tavolo restano limitate: un governo Cottarelli per arrivare a elezioni o un nuovo tentativo per un esecutivo gialloverde.  Un nodo che sembrava potesse essere sciolto in giornata. Salvini aveva replicato a Di Maio che vuole ripartire con una proposta di governo: "Riapre a chi? A che cosa? Qua non è che siamo alla bancarella del mercato. Io ho una dignità, ho una serietà. Abbiamo rinunciato a posti, poltrone, presidenze e ministeri per mantenere la parola data agli italiani e ai nostri compagni di viaggio. Ci hanno detto no, no e no e adesso spieghi Mattarella come se ne esce".  Di Maio va da Mattarella - In questo contesto, Luigi Di Maio dopo aver lasciato la Camera si è recato a colloquio con Sergio Mattarella al Quirinale. Incontro informale al quale è seguito quello tra il capo dello Stato e il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli.

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