Mattarella convoca Giuseppe Conte. Bufera su Di Battista che attacca il Quirinale
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato per le 17,30 al Quirinale il giurista Giuseppe Conte, indicato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini come premier del governo giallo-verde. Prima della convocazione, il capo dello Stato ha sentito i due leader per avere conferma del nome proposto. Soddisfatti Lega e M5S - "Finalmente inizia la terza Repubblica", esulta Di Maio. E la Lega esprime "soddisfazione" e si dice "pronta a partire". Per il capo politico pentastellato, il governo "non si baserà sui voltagabbana" e Conte "sarà il presidente del Consiglio più politico che abbiamo mai avuto". Scoppia il caso Di Battista - Ma a segnare la giornata del possibile conferimento dell'incarico a Conte è la polemica che scoppia dopo le parole di Alessandro Di Battista, che chiama in causa direttamente il Colle lanciando una sorta di avvertimento: non si opponga alla volontà degli italiani. L'ex deputato M5s scrive su Facebook: "Il Presidente Mattarella ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica ovvero ai cittadini ai quali appartiene la sovranità". Di Battista ricorda che "una maggioranza si è formata, una maggioranza che piaccia o non piaccia al Presidente Mattarella o al suo più stretto consigliere rappresenta la maggior parte degli italiani". E conclude: "Il Presidente della Repubblica non è un notaio delle forze politiche ma neppure l'avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento. Anche perché si tratterebbe di una causa persa, meglio non difenderla". Durissima la reazione del Pd, che con Stefano Ceccanti definisce la posizione del pentastellato "eversiva e intimidatoria", mentre il vicepresidente dem della Camera, Ettore Rosato, invita Di Battista a mantenere fede alla sua promessa e partire per il Sudamerica. E ci si mette anche il padre - Al presidente Mattarella: "mi permetto di dargli un consiglio, un consiglio a costo zero. Vada a rileggere le vicende della Bastiglia, ma quelle successive alla presa. Quando il Popolo di Parigi assaltò e distrusse quel gran palazzone, simbolo della perfidia del potere, rimasero gli enormi cumoli di macerie che, vendute successivamente, arricchirono un mastro di provincia. Ecco, il Quirinale è più di una Bastiglia, ha quadri, arazzi, tappeti e statue. Se il popolo incazzato dovesse assaltarlo, altro che mattoni. Arricchirebbe di democrazia questo povero paese e ridarebbe fiato alle finanze stremate". Così su facebook Vittorio Di Battista, Padre di Alessandro esponente del M5S. "Forza, mister Allegria, fai il tuo dovere e non avrai seccature", aggiunge. Grillo e il curriculum di Conte - Al Colle si rivolge anche il grillino Angelo Tofalo, che si dice certo che il Capo dello Stato "saprà trovare una sintesi" e sottolinea che "la maggioranza e' solida". Nel giorno del possibile incarico a formare il governo, e all'indomani delle numerose polemiche che hanno travolto proprio il professor Conte a causa del suo curriculum, torna a farsi anche Beppe Grillo, che blinda Di Maio ("ha tutto il mio appoggio") e liquida le critiche come "il brulicame di microscopici colpi di coda, davvero un brutto spettacolo, inscenato senza alcuna regia preordinata. E' la casta che decade, che si agita per puro istinto di sopravvivenza". Infine, dalla Lega arriva un avvertimento: "Se il Colle dicesse no a Savona per le sue idee avremmo un problema", mette in guardia Claudio Borghi, riferendosi all'economista euro-scettico, voluto dal Carroccio per rivestire il ruolo di ministro dell'Economia. Ma Di Maio, che oggi ha nuovamente avuto un faccia a faccia con Salvini, getta acqua sul fuoco: "Nessuna polemica, i ministri li sceglie il presidente della Repubblica, non c'e' nessuna discussione in atto".