il futuro dell'italia
Mattarella riflette, Conte in bilico. Torna l'ipotesi Di Maio premier
Terminato anche questo nuovo giro di consultazioni, si attendono ora le mosse di Sergio Mattarella, mentre tornano a vedersi faccia a faccia Luigi Di Maio e Matteo Salvini per sciogliere gli ultimi nodi sulla squadra di governo. Ieri le puntualizzazioni sulle prerogative del presidente del Consiglio fissate dall’articolo 95 della Costituzione e le preoccupazioni per i conti pubblici e i risparmi degli italiani. Oggi i due colloqui di poco più di venti minuti ciascuno con i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Ma sui tempi per il conferimento dell’incarico di formare il nuovo governo da parte del Presidente della Repubblica continuano a permanere diversi interrogativi. Non è detto che domani sia la giornata giusta, potrebbe esserci un ulteriore rinvio a giovedì. Nonostante il riserbo di oggi del Colle, è evidente che molti sono i dubbi che precedono la scelta del Capo dello Stato e nulla ancora è stato deciso rispetto all’indicazione del nome di Giuseppe Conte avanzata da M5S e Lega. Senza dimenticare ovviamente che l’articolo 92 della Costituzione lascia piena autonomia al Presidente della Repubblica nella scelta del premier. E a quanto pare Mattarella intende esercitare in toto queste sue prerogative e quindi esaminare tutte le implicazioni legate all’eventuale scelta del professore di diritto civile. Un tecnico del quale naturalmente va pesato l’impatto, politico e non solo, che può avere anche nei consessi internazionali. Senza trascurare le polemiche di queste ultime ore relative al curriculum e ai trascorsi professionali di Conte e gli equilibri che sembrano tutt’altro che definiti tra M5S e Lega. Circostanza, quest’ultima, che contribuisce a rallentare i tempi. Sul giurista e avvocato Giuseppe Conte è esplosa la polemica. È infatti affiorato qualche dubbio sul curriculum del professore candidato a Palazzo Chigi: dei corposi studi presso prestigiose università straniere citati dal 54enne avvocato nella sua biografia pubblicata dall'Associazione civilisti italiani, alcuni non troverebbero pieno riscontro. Il New York Times ha contattato la New York University, dove Conte indica di aver perfezionato i suoi studi giuridici nel 2008 e nel 2009: una portavoce dell’Ateneo ha detto di non aver trovato traccia della sua presenza come docente o ricercatore e neppure come studente, spiegando che il suo passaggio potrebbe essere stato limitato a uno o due giorni, periodo che non implica una registrazione. I 5 stelle fanno quadrato a difesa dell’avvocato: "Nel suo curriculum Giuseppe Conte ha scritto con chiarezza che alla New York University ha perfezionato e aggiornato i suoi studi. Non ha mai citato corsi o master frequentati presso quella Università. Quindi la stampa internazionale e quella italiana si stanno scatenando su presunti titoli che Conte non ha mai vantato", è la replica pentastellata. Per i 5 stelle, insomma, si tratta solo della "ennesima conferma che hanno davvero tanta paura di questo Governo del cambiamento". Infine, secondo il Telegraph Conte avrebbe studiato a Cambridge per un solo mese. Di tutt'altra natura, invece, la vicenda Stamina: Conte è stato nel 2013 il legale della famiglia di Sofia, una bimba di Livorno affetta da leucodistrofia metacromatica, malattia degenerativa terminale che porta a progressiva paralisi e cecità. Come avvocato si era battuto affinché la piccola potesse seguire il protocollo di cura Stamina che prevedeva l’uso di cellule staminali. Il Pd e altre forze politiche chiedono al professore di diritto di chiarire la sua posizione. Sul futuro esecutivo giallo-verde, però, continuano ad addensarsi anche le nubi europee: il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ha invitato il prossimo governo italiano a condurre "una politica di bilancio ragionevole", perché "l’Italia ha il più alto debito pubblico nell’area dell’euro dopo la Grecia". E la commissaria europea Cecilia Malmstrom definisce "preoccupanti" alcune misure contenute nel Contratto siglato da M5s e Lega sulle politiche relative al commercio. Durissima la reazione del Carroccio: "Vada a lavorare, la Malmstrom. Vada a lavorare", attacca Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato. È poi lo stesso Salvini a rincarare la dose: "Proseguono le invasioni di campo - insiste il leader leghista - dopo francesi e tedeschi, oggi è il turno del ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn", secondo il quale "Mattarella non deve permettere al nuovo governo italiano di distruggere tutto il lavoro fatto negli ultimi anni in Europa". Ma "all’estero" possono "stare sereni" assicura Salvini, "agli italiani ci pensiamo noi". E sempre dall’Europa arriva un avvertimento: "La formazione del Governo non si è ancora conclusa, aspettiamo", ma "le regole valgono per tutti i Paesi europei, anche per l’Italia", mette in chiaro una fonte dell'Eurogruppo.