il sondaggio dei grillini
Il MoVimento 5 Stelle vota sì al contratto di governo: ok dal 94%
Bando alle critiche dei "rosiconi": questo è il giorno della votazione sul contratto di governo Lega-M5s e Luigi Di Maio esulta. Il leader pentastellato annuncia che nel documento, sottoposto al voto online degli iscritti alla piattaforma Rousseau e approvato da oltre il 94%, ci sono tutti i punti del programma del 5 Stelle: dall’acqua pubblica al reddito di cittadinanza, dal blocco di un «cantiere inutile come la Tav» alla legge Fornero fino alla sburocratizzazione per le imprese. Tanti punti da realizzare ed è per questo, precisa Di Maio, il contratto «sarà per cinque anni». Mancano solo le firme e poi sarà il governo del cambiamento. Ora, spiega, «c’è nero su bianco quello che abbiamo detto in campagna elettorale»: ci sarà dunque «un reddito di cittadinanza contro la povertà e la disoccupazione» e gli «anziani avranno una pensione dignitosa». Per Di Maio è «un sogno che ora si può realizzare» per cambiare l’Italia. Nel suo entusiasmo mostrato su Facebook il capo politico del 5 Stelle dimentica un particolare: la trattativa con Matteo Salvini continua ad arenarsi sul nome del premier. A tre giorni dall’annunciata salita al Colle, non si registra ancora una decisione definitiva in questo senso, tanto che lo stesso Di Maio si vede costretto a ipotizzare un suo possibile passo indietro sulla premiership. Una concessione al collega leghista che potrebbe portare a un nuovo incontro tra i due, forse conclusivo, nella giornata di domenica, probabilmente a Roma. Di Maio non vuole minimizzare l’importanza del ruolo del presidente del Consiglio ma, per lui, il vero leader portato al governo «è il programma» che nel weekend gli attivisti e portavoce M5S spiegheranno nelle piazze italiane. Prima i temi, ricorda, poi il nome del futuro premier che comunque «arriverà a breve». La persona verrà scelta insieme a Salvini: importante è che sia un amico, o un’amica, del popolo. Di Maio entra poi nel vivo del programma ed elenca i punti dicendosi «orgoglioso» che nel programma sia entrato il blocco del Tav in Val di Susa, utilizzando lo stesso accordo tra Italia e Francia e dicendo al governo di Parigi «mi dispiace, ma quest’opera è superata». Sull’opera, per cui ora l’Italia rischierebbe di pagare penali quantificate dal commissario di Governo per la Torino-Lione in almeno 2 miliardi, nei giorni scorsi i due partiti seduti al tavolo avevano mostrato posizioni differenti e un atteggiamento vago. E poi ancora, la legge Fornero «destinata a diventare un brutto ricordo»: via anche le pensioni d’oro. Nessuno, spiega il leader 5 Stelle, «farà più affari sporchi sull’immigrazione» e le «imprese avranno vita più semplice e tasse più basse». Buona parte della «battaglia» di governo, annuncia poi Di Maio, non si giocherà solo nei ministeri e in Parlamento in Italia «ma anche in Europa» dove il governo Lega-M5S dovrà portare «le nostre istanze ai tavoli». Sarà un governo forse «inaspettato» quello che sta per nascere tra M5S e Lega ma di certo votato e «che non si fonda sui cambi di casacca». Parola di Di Maio.