Il rebus del governo
Lega-M5S divisi su Ue e anti-casta: e il contratto raddoppia
È scontro tra l'Unione europea e Matteo Salvini su migranti e debito pubblico. Parole non certo tenere nei confronti di un eventuale esecutivo M5S-Lega arrivano anche dal Regno Unito, con un duro editoriale del Financial Times. Le preoccupazioni dell'Ue - Che i riflettori dell'Ue siano puntati su Roma lo confermano le parole del Commissario europeo alla Migrazione: "Speriamo" che col nuovo governo in Italia "non ci siano cambiamenti sulla linea della politica migratoria", afferma Dimitris Avramopoulos. E il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis mette in guardia: "E' chiaro che l'approccio alla formazione del nuovo governo e l'approccio rispetto alla stabilità finanziaria deve essere quello di rimanere nel corso attuale, riducendo gradualmente il deficit e riducendo gradualmente il debito pubblico". Ultimo ma non meno categorico Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione Ue: "Non vedo segnali che gli Stati membri vogliano cambiare le regole o concedere eccezioni a Stati membri" sul Patto di Stabilità e Crescita. Katainen ha anche ricordato che la Commissione e' "guardiano dei trattati" e che "tutte le regole del Patto di Stabilità e Crescita si applicano" all'Italia. Salvini: interferenza inaccettabile - Interventi che suscitano la reazione stizzita del leader leghista: "Dall'Europa ennesima inaccettabile interferenza di non eletti. Noi abbiamo accolto e mantenuto anche troppo, ora è il momento della legalità, della sicurezza e dei respingimenti", replica Salvini a Avramopoulos. Intesa Lega-M5S o si va al voto: "A Bruxelles qualcuno minaccia, qualcuno ricatta, qualcuno manda messaggi indegni di un momento democratico e quindi o nasce un Governo forte, il che vuol dire con la stessa serietà di questi giorni con i 5 stelle si raggiunge un'intesa su tutto o quasi, o se - come è possibile perché siamo due forze diverse - rimangono delle distanze su diversi temi, responsabilmente l'unica soluzione e' restituire la parola agli italiani. Stiamo ragionando da movimenti diversi ma seri e la scelta sara' presa da entrambi", ha detto Matteo Salvini. Londra e i "barbari" dentro le mura di Roma - Sulle trattative in corso tra M5S e Lega piomba poi l'allarme del quotidiano inglese Financial Times, che paragona il possibile ingresso del Movimento guidato da Luigi Di Maio e del partito di Matteo Salvini all'entrata dei "barbari" a Roma. "L'Italia è sul punto di insediare il governo meno convenzionale e più inesperto alla guida di una democrazia occidentale dai tempi del Trattato di Roma del 1957, che fondò la Ue", scrive Ft, secondo il quale "i barbari non si stanno solamente ammassando alle porte di Roma. Sono entrati dentro le mura della città", anche se poi ammette: "i due partiti godono di un'indiscussa legittimità democratica, avendo vinto le elezioni", riconoscendo quindi la giustezza "dell'opportunità di governare l'Italia". Anche se, "le politiche contenute nel cosiddetto 'contratto per il governo del cambiamento' danno molti motivi di preoccupazione". Trattative a oltranza. E il contratto raddoppia - Intanto, dopo la richiesta rivolta ieri al Colle di avere più tempo, va avanti ad oltranza il tavolo sul programma, con l'obiettivo di chiudere entro giovedì. È ripreso a Montecitorio il tavolo tecnico tra Movimento 5 stelle e Lega per redigere il contratto di governo. A quanto si apprende da fonti M5s, la bozza del documento sta crescendo parecchio tanto che le pagine, assicura chi ci sta lavorando, sono passate da 19 a 39 e i punti programmatici (originariamente 22) stanno aumentando. Le divergenze, spiegano da parte M5s, riguardano circa il 5 per cento del totale dei temi all'esame del tavolo. Distanze, viene spiegato, si registrano ad esempio sulle modalità di revisione dei Trattati Ue e sui costi della politica (su questo tema i 5 stelle sono piu' tranchant della Lega). Gli altri nodi - Secondo quanto si apprende, M5s e Lega vorrebbero stringere sul contratto di governo al massimo entro due giorni anche se la partita non è così semplice. Il Quirinale non ha posto un limite temporale, è disponibile ad attendere ancora alcuni giorni, fino a lunedì, a patto che i giorni in più non si trasformino in settimane. Oggi pentastellati e leghisti sono partiti dal turismo e il confronto è sulla tassa di soggiorno e sulla possibilità di rimodularla al ribasso. Mentre le parti del contratto 'sottolineate in rosso', come ammette una fonte autorevole M5s, saranno affrontate soltanto domani. I 'nodi' sono quelli relativi a giustizia, grandi opere, immigrazione e vincoli Ue. Su quest'ultimo punto, riferisce un partecipante al tavolo, ci sono delle differenze con una posizione piu' "prudente" dei 5 stelle Mentre sul fronte delle tasse sembra esserci l'intesa sulle due aliquote al 15 e al 20%. Sui nomi del premier e dei ministri non c'è ancora nessuna certezza. Pessimismo del centrodestra - Troppi nodi da sciogliere, da quello del premier al programma. Nel centrodestra c'è pessimismo sulla riuscita dell'intesa governativa tra M5S e Lega. Silvio Berlusconi preferisce stare alla finestra: ieri il Cav, assicurano fonti azzurre, non ha visto il leader della Lega, ma è sempre rimasto in contatto con lui telefonicamente, e attende gli ultimi sviluppi della situazione senza ''fare l'uccello del malaugurio'', come dice la sua fedelissima Licia Ronzulli, che spiega: ''La nostra scelta è stata onesta e leale secondo i principi di responsabilità e trasparenza nei confronti degli alleati". "Per questo motivo Fi -scrive in una nota la senatrice- attende di conoscere l'esito finale delle trattative tra Lega e Movimento 5 Stelle per poi valutare il merito delle proposte". Fino a qui la linea ufficiale. Tra gli azzurri tanti scommettono che alla fine tutto fallirà, perché le distanze tra il Carroccio e i grillini sui temi fondamentali come l'immigrazione, l'Ue e sembrano incolmabili. Renato Brunetta chiede al Colle di dare un "preincarico a Salvini per trovare i voti necessari in Parlamento. Altrimenti sarà necessario un passaggio elettorale magari non subito, magari nella prossima primavera. E' l'unica ipotesi possibile". Per Gianfranco Rotondi le "urne sono vicinissime, Mattarella non si scotterà le mani con un nuovo governo''. Anche Fdi, per bocca del suo coordinatore nazionale Guido Crosetto, vede nero: ''Il rischio che fallisca la trattativa Lega-M5S c'è, perché ieri avevano promesso a Mattarella che avrebbero dato il nome del premier, punto di partenza per la formazione del governo, e poi non sono stati in grado di farlo. Salvini è rimasto solo''.