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Salvini e Di Maio chiamano Mattarella: "Pronti a riferire su programma e premier"

Davide Di Santo
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Movimento 5 Stelle e Lega sono pronti a riferire "su tutto". È quanto si apprende da fonti parlamentari. I leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno chiamato il Quirinale dicendosi pronti a riferire. Accompagnati dai rispettivi capigruppo, saliranno al Quirinale per un nuovo giro di consultazioni con il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Non è escluso, inoltre, che il capo politico del M5S e il segretario del Carroccio si incontrino in mattinata prima di recarsi al Colle. "Si lavora su tutto, sabato, domenica, giorno e notte, e poi vediamo di arrivare a una conclusione. Mattarella verrà chiamato entro stasera, diremo a lui. Un nome o una rosa di nomi? Non è che portiamo una squadra di calcio. Abbiamo solo nome, a momenti chiamiamo il Quirinale e diamo tutte le informazioni. Sarà un premier sempre politico e mai tecnico", aveva detto il segretario della Lega Matteo Salvini lasciando lo studio di un commercialista nel centro di Milano dove si è da poco concluso un incontro col leader M5S Luigi Di Maio. Salvini si è detto "ottimista". Quasi raggiunto l'accordo di programma tra Lega e Movimento 5 Stelle, con una bozza "sostanziale" di contratto che sarà presentata al Quirinale nelle prossime ore, mentre si continua a lavorare sul futuro premier per il "governo del cambiamento". La possibile chiusura entro stasera dell'accordo tra i due partiti, ha costretto il capo politico M5s ad annullare la partecipazione di stasera a Che tempo che fa.  IL NODO DEL PREMIER - A Palazzo Chigi, secondo quanto si apprende da fonti vicine ai 5 Stelle, non dovrebbero andare né Luigi Di Maio né Matteo Salvini, ma una una "figura terza" di "altissimo profilo". Non sarà un tecnico, spiegano i pentastellati, perché "questa figura sarà politica, espressione di un governo con un programma politico e due capi politici". Per il nome saranno necessari ancora "uno o due giorni" anche se, secondo quanto si apprende, sarebbero stati fatti alcuni nomi da entrambe le parti. Da parte 5 stelle si smentisce che ieri Di Maio abbia incontrato a pranzo a Milano l'ex rettore della Bocconi, Guido Tabellini, come ricostruito da Repubblica. Entrambi i partiti sarebbero alla ricerca di un nome di alto profilo che abbia una connotazione e un cursus politico adeguato e che non possa essere assimilato alla figura di "tecnico alla Monti".  LA BOZZA DEL "CONTRATTO" - Sul contratto la trattativa viene descritta in fase di "discesa" con l'esame già completato di 18-19 punti sul totale. Di Maio e Salvini hanno lasciato la sede Pirellone all'ora di pranzo. Al secondo giorno di lavori serrati, gli "sherpa" dei due partiti continuano ad esaminare i temi lasciati da parte ieri (circa 7, tra cui un eventuale ritocco della legge Fornero, considerato che la bozza era di 22 punti e che ieri ne sono stati analizzati 15), poi torneranno a rivederli tutti. La bozza è ancora in divenire e non sarebbe attesa una conclusione dei lavori prima di sera. La volontà di 5 stelle e Lega è quella di raggiungere un'intesa entro la giornata di oggi, quantomeno sui contenuti, in modo da comunicare il raggiungimento dell'accordo di governo al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Al tavolo tecnico partecipano: per M5s, Laura Castelli, Danilo Toninelli, Vincenzo Spadafora, Alfonso Bonafede e Rocco Casalino; per la Lega, Roberto Calderoli, Armando Siri, Nicola Molteni, Gian Marco Centinaio e Claudio Borghi. Assente per il momento, il vice segretario federale, Giancarlo Giorgetti.  DI MAIO: STIAMO FACENDO LA STORIA - "Tutto procede per il meglio, al tavolo c'è un ottimo clima. Per la prima volta si sta facendo una trattativa sui temi, stiamo affrontando temi molto importanti, si sta facendo la storia". Così il capo politico del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, lasciando il grattacielo Pirelli dove è in corso il negoziato con la Lega per la formazione del nuovo governo. Rispondendo ad una domanda sulla possibilità che già oggi si sappia chi potrebbe essere il premier da proporre a Mattarella, ha risposto: "Non abbiamo parlato di nomi, speriamo di chiudere il prima possibile". Anche Salvini ha lasciato il Pirellone.

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