Vertice Salvini-Di Maio al Pirellone. Flat tax e Fornero nella bozza di programma
Mattarella avverte: il presidente non è un notaio
Faccia a faccia tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini al Pirellone. Il capo politico del M5S e il segretario leghista e i loro "sherpa" hanno portando avanti la trattativa sulla bozza in 22 punti per la stesura del contratto di governo. SALVINI: ACCORDO SU PUNTI CHIAVE - "Stiamo lavorando. Sono contento perché si parla di temi, non di nomi, non di cognomi, non di ministri ma della Fornero, di infrastrutture - è il commento a caldo di Matteo Salvini dopo l'incontro - Entro poche ore vogliamo chiudere tutto, anche perché il presidente della Repubblica giustamente aspetta una risposta, quindi si lavora adesso, domani mattina, a pranzo, nel pomeriggio, anche domani sera. Noi siamo qua e andiamo avanti a lavorare". Le trattative proseguono serrate: "Si sta lavorando, su molti punti c'è accordo, su altri c'è ancora da lavorare. Ci sono ancora posizioni diverse - ha aggiunto - d'altronde siamo due forze politiche diverse che avevano programmi diversi. Il lavoro che stiamo facendo è vedere se c'e' un'idea simile con cui governare nei prossimi mesi per evitare le elezioni domani mattina o governi tecnici. Se la compatibilità arriverà all'80% si parte, se invece ci saranno ancora punti di disaccordo quantomeno ci abbiamo provato, ma sono fiducioso". DI MAIO: CI ATTACCANO, BUON SEGNO - Di Maio è arrivato a piedi e ha risposto alle domande del giornalisti, ribadendo che la riabilitazione di Silvio Berlusconi da parte del tribunale di Milano non influirà sulla trattativa: "Assolutamente no", assicura. Del resto, "come vedete va avanti e mi riferiscono che sta andando molto bene"."C'è un'intesa su tante cose, dobbiamo ancora approfondire una parte del contratto", ma "tutto mi fa ben sperare perché molti che fanno parte della vecchia politica attaccano questo governo che ancora deve nascere: più ci attaccano e ci snobbano e più vuol dire che siamo sulla buona strada. Sono ottimista", ha spiegato Di Maio al termine dell'incontro con Salvini. LA BOZZA DEL CONTRATTO - "Contratto per il governo del cambiamento". E' il titolo dell'accordo sul quale Movimento 5 Stelle e Lega stanno lavorando per chiudere il capitolo relativo al programma di governo. La bozza si articola in 19 punti ed è lunga 19 pagine. Sopra al titolo del contratto ci sono i simboli delle due forze politiche. "La trattativa sul contratto di governo va avanti, anche perché l'obiettivo è portare i migliori risultati per i cittadini italiani", ha detto ancora Di Maio. A proposito dell'incontro che si è svolto ieri a Roma con la controparte leghista, in un post pubblicato sul Blog delle Stelle Di Maio oggi parla di "notevoli passi avanti: "Abbiamo trovato ampie convergenze sui temi che stanno a cuore agli italiani: reddito di cittadinanza, flat tax, lotta al business dell'immigrazione, abolizione della legge Fornero, conflitto di interessi", scrive il capo politico pentastellato. Sul tavolo anche il tema dell'Ilva, su cui i due partiti hanno espresso posizioni molto distanti. Si propenderebbe, secondo quanto si apprende, per far passare la posizione "soft" leghista, anziché la chiusura proposta dai pentastellati. IL MONITO DI MATTARELLA - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Dogliani ha omaggiato l'ex capo dello Stato Luigi Einaudi ma il messaggio è un avvertimento a Lega e M5S. "Cercando sempre leale sintonia con il governo e il Parlamento, Luigi Einaudi si servì in pieno delle prerogative attribuite al suo ufficio ogni volta che lo ritenne necessario - ha detto Mattarella - Fu il caso illuminante del potere di nomina del Presidente del Consiglio dei Ministri, dopo le elezioni del 1953. Nomina per la quale non ritenne di avvalersi delle indicazioni espresse dal principale gruppo parlamentare, quello della Democrazia Cristiana". Il capo dello Stato ha poi sottolineato come quella di Einaudi fu "una presidenza tutt'altro che 'notarile'". LA (DEBOLE) PROTESTA - Una ventina di ragazzi dei centri sociali sono arrivati in via Pirelli, a pochi metri dall'ingresso del Pirellone, per protestare contro l'incontro fra la Lega e i M5S. In testa al corteo è comparso uno striscione che recita: "Reddito per tutti, razzismo per nessuno". Alcuni manifestati hanno in mano cartelli con i visi di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, 'double face', che girati diventano rispettivamente Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, e la scritta "La stessa faccia della casta". Scanditi anche slogan contro la Lega.