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In Friuli Venezia Giulia affluenza sotto il 50%. E il voto pesa sul futuro del governo

Carlo Antini
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Dopo i clamori elettorali delle ultime settimane, coronati da un serrato presidio di tribune e pulpiti regionali da parte dei big della politica nazionale, la giornata del voto in Friuli Venezia Giulia è scivolata via tranquilla. Le sorti di un futuro governo italiano sono appese alla preferenza espressa dai cittadini del Nordest, destinata ad essere la cartina di tornasole per stabilire gli equilibri di potere a Roma, soprattutto all'interno del centrodestra. Alle urne, aperte alle ore 7 e chiuse alle 23 di domenica 29 aprile, si sono presentati il 50% circa dei cittadini aventi diritto. Fra questi anche gli aspiranti candidati alla presidenza, che hanno votato tutti in mattinata, per poi rilassarsi nel resto della giornata insieme alla famiglia o dedicandosi ai propri interessi. Un po' di quiete prima della tempesta post responso. Il primo a compiere il suo dovere di cittadino, esortando anche gli altri aventi diritto a esercitarlo, è stato Alessandro Fraleoni Morgera, candidato del Movimento 5 Stelle, che ha votato a Trieste. Non ha rilasciato dichiarazioni ma ha esortato gli elettori ad andare a votare. Al pentastellato sono giunte anche le critiche di un cittadino per alcune piccole irregolarità al seggio, prontamente segnalate. Sempre a Trieste si è presentato alle urne anche il leghista Massimiliano Fedriga, candidato presidente della coalizione di centrodestra. È arrivato a piedi accompagnato dalla moglie Elena e dai due figli, ai quali ha poi dedicato la sua giornata. Una domenica in famiglia pure per Sergio Bolzonello, candidato del centrosinistra, che ha votato a Pordenone, presentandosi insieme alla moglie e alla figlia, con al seguito marito e nipotini. Sergio Cecotti, supportato da Patto per l'Autonomia, è stato l'ultimo a esprimere la propria preferenza, verso le ore 11, a Udine, per poi dedicarsi alla traduzione di un suo libro. A votare per la prima volta alle regionali del Friuli Venezia Giulia sono stati i cittadini di Sappada, di recente passata dal vicino Veneto alla regione confinante, inclusi nella circoscrizione di Udine, dove si è registrata la maggiore affluenza, spronata anche dalle elezioni comunali per l'elezione del nuovo sindaco. Le forze dell'ordine non hanno segnalato alcun episodio particolare, le operazioni ai seggi pare si siano svolte in piena e regolare tranquillità. L'unico colpo di scena è stato quello social di Matteo Salvini, che ha infranto il silenzio elettorale con un tweet, a sostegno naturalmente del candidato leghista Massimiliano Fedriga, supportato anche dagli altri partiti del centrodestra. Il leader del Carroccio ha incitato "friulani e giuliani" al voto, tirando però l'acqua al suo mulino a suon di #oggivotoLega e #andiamoagovernare. "Avete ancora qualche ora di tempo - ha scritto Salvini verso le 5 del pomeriggio - Ogni singolo voto dato alla Lega in Friuli Venezia Giulia vale per il cambiamento di tutta l'Italia".

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