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Andrea Cecconi è iscritto al Gruppo Misto della Camera, dal 20 aprile - insieme a tutti gli altri deputati ex Cinquestelle - si è "affiliato" alla componente del Maie (Movimento Associativo Italiani all'Estero), non si sa bene per quale motivo. La sua espulsione è dovuta al caso dei rimborsi non realmente versati al fondo per le microimprese. Dopo l'elezione ha definito l'impegno firmato a dimettersi dal Parlamento come "carta igienica".

Anche Silvia Benedetti è stata coinvolta nella "rimborsopoli". Dal giorno delle elezioni non si ricordano sue uscite pubbliche.

Presidente del Potenza calcio, è stato espulso dal MoVimento perché indagato per riciclaggio a Siena. A differenza dei colleghi, però, non ha mai detto che si sarebbe dimesso in caso di elezione. Infatti è saldamente in Parlamento, nel gruppo misto della Camera.

Antonio Tasso è stato espulso dopo che era emersa una sua vecchia condanna per aver masterizzato dei cd. E' deputato del gruppo misto

Deputato del gruppo misto, Catello Vitiello è stato espulso dopo la diffusione della notizia di una sua vecchia affiliazione a una loggia massonica.

Venendo al Senato, Maurizio Buccarella è uno degli ex grillini coinvolti nello scandalo "rimborsopoli". E' il vicepresidente del gruppo misto di Palazzo Madama.

Carlo Martelli, senatore del gruppo Misto, è stato espulso dal Movimento 5 Stelle per lo scandalo "rimborsopoli".

E' stato invece riammesso nel MoVimento 5 Stelle Emanuele Dessì, il senatore di Frascati finito nel mirino per la casa popolare in affitto a 7 euro e per il video che lo ritraeva con Domenico Spada

Riammessa dopo essere stata per alcuni giorni in "sospeso" anche la deputata Giulia Sarti, la cui mancata restituzione dei rimborsi sarebbe stata dovuta ad alcuni comportamenti poco chiari dell'allora fidanzato.

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Dai coinvolti in rimborsopoli all'ex massone. Ecco i grillini espulsi che non mollano la poltrona

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Dovevano dimettersi dopo l'elezione. Sono tutti ancora lì

Carlantonio Solimene
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Rimborsi "revocati". Trascorsi nei massoni. Vecchie condanne nascoste e case popolari abitate senza averne diritti. Erano stati questi gli ingredienti del gran caos sulle candidature del MoVimento 5 Stelle alla vigilia delle elezioni. SCORRI LA FOTOGALLERY Per scoprire gli ex grillini che non mollano la poltrona in Parlamento  Luigi Di Maio, nel bel mezzo della tempesta, decise di prendere posizione in modo netto. I coinvolti nei vari scandali, infatti, avrebbero firmato a stretto giro un modulo per rinunciare alla proclamazione (procedura rivelatasi poi inapplicabile) o si sarebbero dimessi dal Parlamento non appena insediatisi. E se non l'avessero fatto, il MoVimento 5 Stelle si sarebbe tutelato nei loro confronti denunciandoli per danno d'immagine. A oltre un mese dall'inizio della legislatura, nessuna delle due circostanze si è verificata. Gli eletti ovviamente si sono ben guardati dall'abbandonare l'agognato seggio e il MoVimento non ha sporto denuncia nei loro confronti. Due di loro sono stati perdonati: Giulia Sarti ed Emanuele Dessì. Gli altri sette sono "parcheggiati" nel gruppo misto ma Di Maio si è guardato bene dal denunciarli. Anche perché inimicarseli sarebbe quantomeno controproducente, tenendo presente che quei voti potrebbero essere utilissimi per formare una maggioranza di governo... In questa gallery i volti dei protagonisti di questa vicenda. A partire dal primo coinvolto nella "rimborsopoli", il deputato Andrea Cecconi.

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