le elezioni regionali
La via per Palazzo Chigi passa dal Molise
Il Molise s’è trasformato in «un campo di battaglia politico». Così definisce il Financial Times la Regione che oggi dovrà eleggere governatore e venti consiglieri. Una Regione da sempre più ininfluente d’Italia (con rispetto per i molisani) ma che da più di un mese si ritrova sotto i riflettori ora anche d’Oltremanica. Lo scontro è tra centrodestra e Cinque Stelle. Chi uscirà vincente dalle urne, da domani avrà qualcosa in più da dire. Solo per qualche giorno. Nulla di più, perché il verdetto dei molisani non influenzerà né la tanto sofferta nascita del governo, né tantomeno gli equilibri politici nazionali. Finora solo chiacchiere. Gli elettori sono 332.653, poco più della popolazione di Bologna. Sono 394, invece, le sezioni allestite nei 136 comuni. Quattro i candidati in corsa per la presidenza della Regione; 16 le liste apparentate con 310 candidati consiglieri. Tra i candidati al Consiglio, anche l’uscente Cristiano Di Pietro, figlio dell’ex leader dell’Idv, Antonio. In me- rito agli aspiranti governatori, il centrodestra sostiene Donato Toma, 60 anni. Il presidente dell’ordine dei commercialisti può contare sul sostegno di nove partiti con 175 candidati. Il MoVimento 5 Stelle propone un'unica lista di 20 candidati a sostegno di Andrea Greco, 32 anni, laureato in giurisprudenza, consulente giuridico del gruppo alla regione. Il centrosinistra, al termine di una lunga e travagliata trattativa tra le varie componenti, ha deciso di non ricandidare il governatore uscente Paolo Di Laura Frattura, preferendogli l’assessore regionale alle Attività produttive, Carlo Veneziale, 49 anni, laureato in giurisprudenza. Una sola lista, di 15 candidati, invece, per CasaPound con il candidato presidente Agostino Di Giacomo, 31 anni, laureato in scienze politiche, operaio metalmeccanico. Per... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI