L'ira del Cav
Berlusconi: ridicolo accostarmi alla trattativa Stato-mafia
"È assurdo e ridicolo il tentativo di accostare il mio nome alla vicenda Stato Mafia. Non abbiamo avuto nulla a che vedere con la mafia o i suoi rappresentanti, i miei governi hanno sempre contrastato fortissimamente la mafia". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Campobasso nel giorno della sentenza di primo grado che ha visto condanne pesanti a boss, a Marcello Dell'Utri e agli ex vertici dei Ros. "Credo che l'azione delle Forze dell'Ordine e della Magistratura, che abbiamo continuato a sospingere, abbia dato frutti e nel nostro governo la mafia ha trovato sempre un contrasto fortissimo", ha aggiunto. Poco prima Forza Italia aveva respinto "con sdegno ogni tentativo di accostare, contro la logica e l'evidenza, il nome di Berlusconi alla vicenda della trattativa stato-mafia. Il fatto che uno dei Pubblici Ministeri coinvolti nel processo - non a caso assiduo partecipante alle iniziative del Movimento Cinque Stelle - si permetta, nonostante questo, di commentare la sentenza adombrando responsabilità del Presidente Berlusconi è di una gravità senza precedenti e sarà oggetto dei necessari passi in ogni sede", si legge in una nota del partito dopo le parole del pm Nino Di Matteo: "Prima si era messa in correlazione Cosa nostra con il Silvio Berlusconi imprenditore, adesso questa sentenza per la prima volta la mette in correlazione col Berlusconi politico". All'assalto del Cav tutta la galassia grillina. Il primo a commentare la decisione dei giudici della prima corte d'assise di Palermo è il leader M5S Luigi Di Maio che scrive su Twitter: "La trattativa c'è stata. Con le condanne di oggi muore definitivamente la Seconda Repubblica", seguito dal presidente della Camera, Roberto Fico. Nelle stesse ore si susseguono le critiche di Forza Italia, a cominciare dal senatore Maurizio Gasparri che parla di "sentenza sorprendente contro chi ha combattuto la mafia", passando per l'avvocato e parlamentare Niccolò Ghedini secondo il quale la decisione dei giudici è "sconnessa dalla realtà".