LE REAZIONI ALLA GUERRA
Missili sulla Siria, Salvini: "Pazzesco"Ma Berlusconi frena: "Meglio tacere"
I missili sganciati da Usa, Gb e Francia sulla Siria hanno scatenato reazione opposte nelle forze politiche italiane. Matteo Salvini ritiene i raid sbagliati: "Stanno ancora cercando le armi chimiche di Saddam, stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi missili intelligenti, aiutando peraltro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi". Questo tweet è corredato dagli hashtag "#Siria #stopwar #stopisis". La posizione del segretario della Lega, però, non è condivisa da tutto il centrodestra. Silvio Berlusconi predica calma e ponderazione: "In queste situazioni è meglio non pensare e non dire niente", dice il presidente di Forza Italia da Campobasso dove si trova per la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 22 aprile. Berlusconi, però, è anche critico: "Attacchi di questo genere dovrebbero essere decisi dalle Nazioni Unite. Il problema della Siria - aggiunge Berlusconi - è molto grave. La sede che se ne deve occupare è quella dell'Onu. Noi non abbiamo oggi un governo che fa contare l’Italia né in Europa né nel mondo. Quindi, non possiamo fare niente. Gli attacchi sono stati effettuati su obiettivi particolari, dove si presume ci sia la produzione di gas tossici. Tutte le volte che ci sono bombardamenti si aggrava la situazione della popolazione civile, quindi è difficile concordare con questo. In questa situazione, anche italiana, è meglio lasciare intervenire l’Onu". In senso più critico, di ferma condanna, è la posizione di Fratelli d'Italia. Giorgia Meloni parla di "attacco fuori dalla legalità internazionale in assenza di un pronunciamento dell’Onu sui presunti attacchi chimici. Evidentemente i disastri causati in Libia non hanno insegnato nulla. L’Italia non assecondi questa pericolosa deriva". È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Intanto, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ancora in carica in attesa che si formi un governo, fa sapere che "l'Italia non ha partecipato" all’attacco contro il regime di Assad e "il supporto logistico che forniamo agli Stati Uniti, in questo caso particolare abbiamo insistito e chiarito che non poteva in alcun modo tradursi nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni direttamente mirate a colpire la Siria. E' stata un'azione mirata e circoscritta, non ci sia un'escalation".