Lo show di Berlusconi fa infuriare Salvini
Silvio Berlusconi "sembra" piegarsi e "sembra" sotterrare l'ascia di guerra, consegnando lo scettro del centrodestra a Matteo Salvini. Il Cav sale al Quirinale con la coalizione unita e coesa per presentarsi davanti al capo dello Stato Sergio Mattarella. Alla fine, però, l'ex premier proprio non ce la fa a vestire i panni di padre nobile, a calarsi nel ruolo di comparsa. È vero, per la prima volta e pubblicamente, pronuncia la frase: "Il nostro leader Matteo Salvini" a cui "abbiamo chiesto di dare lettura" del comunicato congiunto "scritto con fatica". Ma è un Berlusconi anchorman, degno di un reality di prima sera, che sul finire del programma, ruba la scena al protagonista, rimettendo tutto in discussione. Salvini legge la nota, voluta da Giorgia Meloni e su cui i tre leader hanno lavorato per oltre due ore durante il vertice di palazzo Grazioli, per poi vedere il Cav prendere il microfono e rubare la scena: "Fate i bravi e sappiate distinguere chi è democratico e chi no, da chi non conosce l'abc della democrazia è ora di dirlo a tutti gli italiani". Con un chiaro attacco al Movimento 5 Stelle, che rimette tutto in discussione spaccando di nuovo gli alleati. Meloni esce dal Quirinale imbufalita per il gesto e le parole non concordate, che invece di stanare i 5 Stelle, richiamandoli alla responsabilità di fronte a un centrodestra granitico nella sua unità, dà invece l'assist per rimarcare la mancata compitezza della coalizione su cui non si può fare affidamento. Salvini non interviene lascia parlare il capogruppo Gian Marco Centinaio, che a nome del Carrocio prende le distanze dalle parole del leader azzurro: "I veti non ci piacciono a prescindere dalla provenienza. Non era condiviso e non lo sarà mai da parte nostra un no al dialogo con il Movimento 5 Stelle, seconda forza politica in Parlamento". Poi la stoccata: "Le parole finali di Berlusconi al Colle non rispecchiano la posizione della Lega, né quella del centrodestra che si è espresso in maniera unitaria e concordata". Insomma la coalizione è proprio come la disegna Di Maio, "divisa". Berlusconi non molla, non vuole essere messo in un angolo, per questo venerdì e sabato sarà in Molise per sostenere il candidato del centrodestra alle regionali del 22 aprile, Donato Toma. L'agenda sarà serrata, il leader azzurro arriverà a Termoli in mattinata. Accompagnato da Annalesa Tartaglione, segretaria regionale di FI, il cavaliere passeggerà da piazza Monumento al Castello Svevo. Pranzo con imprenditori e candidati nel Borgo Antico, poi in programma interviste all'hotel Meridiano. Alle 18 raggiungerà l'area polifunzionale di San Giuliano di Puglia (Campobasso), alle 20.30 sarà a Campobasso, al Centrum Palace. Alle 9 di sabato 14 aprile farà colazione al bar Lupacchioli di Campobasso, poi partirà per Isernia, dove alle 10.30 visiterà la Cattedrale e gli scavi archeologici. Alle 11.30 previsto un incontro con le categorie produttive e la cittadinanza al foyer dell'Auditorium Unità d'Italia. Alle 13.30 pranzo all'Hotel Europa; poi partenza alle 16 in elicottero dallo stadio comunale di Isernia.