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Salvini apre sul reddito di cittadinanza. Ma Di Maio insiste: io premier

Matteo Salvini

Il difficile dialogo Lega-M5S

Dario Martini
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Dialogo con tutti, ma la base della discussione è il programma di centrodestra. Lo sottolinea a Ischia, dove è andato a trascorrere quelli che definisce "due giorni di pausa", il leader della Lega, Matteo Salvini. "La settimana prossima - dice - si comincia a costruire un governo. Sono pronto, la Lega è pronta, il centrodestra che ha vinto le elezioni è pronto - ragiona, prima di affrontare una visita alla zona rossa dell'isola con sindaci, comitato e parlamentari di partito - sono pronto a incontrare tutti a partire dai 5 Stelle. Ovviamente si parte con il programma del centrodestra, e cioè l'abolizione della legge Fornero, abbassare le tasse e il blocco dell'immigrazione", ovvero "controllare, bloccare gli sbarchi ed espellere. Sulla base di questo programma sono pronto a ragionare con tutti, a partire dai 5 stelle". Se dunque la base di partenza è il programma, perché il centrodestra "è la coalizione che ha vinto", Salvini si dice "disposto a ragionare di redditi di inclusione, di leggi di cittadinanza, di prestito per l'introduzione nel mondo del lavoro. Son disposto a ragionare di tutto, basta che si parta dal voto degli italiani". Nello specifico, il leader della Lega spiega che "se il reddito di cittadinanza non è un investimento illimitato per chi sta a casa, aperto a tutti, ma uno temporaneo per chi ha perso il lavoro ed è in attesa di trovarne un altro, ne possiamo parlare". Quanto ai 5 stelle che non dialogano con Silvio Berlusconi, "non è che uno si siede al tavolo e dice 'tu non mi piaci, vai via!'», ammonisce il leader della Lega. "Si parte dai progetti, non dai nomi, dai premier - aggiunge - si parte dalle cose da fare: tasse, lavoro, sicurezza". Con Luigi Di Maio, "ci sentiamo dopo Pasqua", spiega. "La mia ambizione sarebbe quella di rappresentare tutti gli italiani facendo il presidente del Consiglio. Però non è una pregiudiziale perché a me interessa lavorare per l'Italia - ribadisce Salvini - qualcun altro diceva: o io o il diluvio. Io non ho l'arroganza di dire o io o nessuno. Sono pronto, mi sento pronto, soprattutto per la squadra che c'è alle spalle. Con i 5 stelle stiamo ragionando, se poi questo ragionamento andrà lontano o si fermerà non sono in grado di dirlo adesso; l'importante sono le cose da fare". E infatti nella formazione del nuovo Parlamento, rileva, "la Lega ha fatto più di un passo indietro, e lo abbiamo fatto per far partire i lavori, perché se avessimo ragionato con la vecchia politica, la Lega, che ha preso i voti che ha preso, avrebbe dovuto avere presidenti, vice presidenti, questori, vice questori e saremmo ancora lì a litigare. Siccome io non faccio politica e la Lega non fa politica per un presidente, per questo o uno in più, abbiamo ceduto ad altri". Però, ricorda, "gli italiani hanno votato il centrodestra come prima coalizione in tutto il Paese e nel centrodestra c'era Salvini premier". Dai 5 Stelle, però, arriva la stessa posizione intransigente degli ultimi giorni. Il MoVimento fa sapere che "Luigi Di Maio è l'unico candidato premier con cui intendiamo andare al governo e cambiare il Paese dando finalmente agli italiani le risposte che attendono da trent'anni".

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