"Comanda solo Di Maio". Rissa tra i grillini
Per le nuove regole avrà il potere di decidere nomine e indirizzi. Durante l'assemblea polemiche e contrasti. Ma alla fine votano contro solo in tre
È scontro in casa Cinquestelle per il nuovo statuto approvato dalle assemblee dei gruppi parlamentari. Venticinque articoli che sanciscono la crescente linea trasformista dei pentastellati. Uno su tutti, quello dedicato ai nuovi ingressi nel partito e che apre le porte ai voltagabbana. «Tali richieste di adesione dovranno essere accettate dal Presidente del Gruppo...», recita il documento. Dunque, cresce la Balena bianca. Come crescono le crepe nel partito, a meno di ventiquattro ore dall'approvazione dello sta- tuto. Luigi Di Maio ha troppo potere, lamenta un coro unanime. In estrema sintesi, il premier in «pectore» non solo è il capo politico del M5s, ma deciderà sulla comunicazione, sulle nomine, sulle sanzioni e via dicendo. Certo, sarà supportato dalla cosiddetta democrazia partecipativa governata dalla piattaforma Rousseau, di proprietà dell'omonima Associazione, che incasserà dai parlamentari pentastellati circa cinque milioni di euro nel corso di tutta la legislatura. Come dire, politica e affari. Lo scenario non piace. A partire dalla... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI