stallo alle camere
La Lega rilancia l'asse con M5S. Berlusconi-Salvini ai ferri corti
Nessun cedimento. L’ipotesi di andare su un nome alternativo sia a Romani che a Bernini da condividere con la Lega sembra tramontata. I pontieri sono al lavoro ma, riferiscono fonti parlamentari, al momento non sembrano aprirsi spazi di trattative dopo la mossa di Salvini di votare Bernini a palazzo Madama e di optare per un candidato M5s a Montecitorio. «Vista la disponibilità dei 5stelle a sostenere un candidato del centrodestra alla presidenza del Senato, noi ne appoggeremo uno dei 5stelle alla presidenza della Camera. Aspettiamo di conoscere i nomi», ha sostenuto Salvini. Il partito azzurro potrebbe presentare un proprio nome sulla scheda domani a palazzo Madama ma senza concordarlo con il partito di via Bellerio. Al momento, dunque, è rottura tra Berlusconi e Salvini. La nota in cui il Cavaliere accusa il segretario del Carroccio di aver rotto l’alleanza del centrodestra è un segnale di come l’ex premier si senta tradito dall’atteggiamento di Salvini. «Ora - spiegano fonti parlamentari di FI - M5S e Lega si facciano il governo. Vediamo se tengono. Senza di noi la Lega non va da nessuna parte». Il tradimento, a detta degli azzurri, conseguito con la mossa di Salvini è dettato dall’intenzione del Carroccio di togliere dalla scena politica il leader azzurro. I parlamentari di FI si preparano già ad intraprendere la strada dell’opposizione, anche se la convinzione nel centrodestra dove Giorgia Meloni ha cercato di mediare, è che di questo passo si vada al voto in pochi mesi. Berlusconi in serata a palazzo Grazioli ha ricevuto i big del partito.