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Delrio: "Esecutivo del presidente? Valuteremo". Poi frena: "Governi chi ha vinto"

Direzione nazionale del Partito Democratico. Nella foto Graziano Delrio (LaPresse)

Davide Di Santo
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Un governo di scopo se lo chiede il presidente. Anzi no, il Pd deve stare dove l'hanno messo gli elettori: all'opposizione. "Se Mattarella ci chiedesse di appoggiare il governo, valuteremo" perché "il presidente della Repubblica ha sempre la nostra massima considerazione, ma noi siamo all'opposizione perché questo e' stato il volere degli elettori", ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio a 'Radio anch'io' su Radio1 Rai. In ogni caso, aggiunge il ministro, "non staremo sull'Aventino, daremo contributo ma dall'opposizione". D'altra parte, insiste "il messaggio delle elezioni" è stato chiaro: "tocca a loro, a noi l'opposizione". Quanto alla possibilità di una sua candidatura alla segreteria del Pd, Delrio è netto: "Ci sono molti altri più capaci di me". Delrio poi è tornato sul passaggio sull'eventuale appoggio a un governo. "Leggo le interpretazioni più varie di quanto ho detto questa mattina nell'intervista a Radio Anch'io, fino a travisare il senso delle mie parole - scrive su facebook il ministro - Il senso delle mie parole è uno solo ed è quello affermato ieri dalla direzione nazionale nel documento condiviso, cioè che il Partito Democratico 'riconosce l'esito negativo del voto, garantisce il pieno rispetto delle scelte espresse dai cittadini e al Presidente della Repubblica il proprio apporto nell'interesse generale' e 'si impegnerà dall'opposizione, come forza di minoranza parlamentare, riconoscendo che ora spetta alle forze che hanno ricevuto maggior consenso l'onore e l'onere di governare il paese'".

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