Il dramma del governo in Italia, pure De Mita non sa cosa accadrà
Il politico 90enne, attuale sindaco di Nusco: "La situazione politica non è drammatica ma è tragica"
Ciriaco De Mita, 90 anni appena compiuti e una vita spesa per la politica, ospite di Fabio Fazio a “Che Tempo che Fa”, ha parlato dell'attuale situazione politica: “Non è drammatica ma tragica”. Poi cita Cicerone e rivela un retroscena su Michail Gorbaciov, ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica. Fabio Fazio ha invitato lo storico segretario della Democrazia Cristiana per districarsi sullo scenario che si è aperto dopo le elezioni politiche del 4 marzo e sulle possibili coalizioni per formare il nuovo governo. “Ho cominciato a fare politica da quando ho cominciato a pensare. La politica per me è un pensiero dominante” è l'esordio del politico nato a Nusco che è a suo agio di fronte a Fazio: “Sono sempre gentile anche se non apparo”. Il conduttore gli chiede: “Il gioco si è rotto? Il palloncino si è sgonfiato?” e De Mita: “Le osservazioni sul presente danno l'impressione che le cose accadono per caso. Il presentismo, identificarsi con il presente è la fine della vita. La politica è come la medicina, ce l'ha insegnato Aristotele e ce l'ha spiegato mirabilmente Machiavelli. Abbiamo confuso le attività commerciali con quelle politiche. La causa dell'attuale situazione è la mancanza di analisi dei problemi. Caricare di responsabilità la legge elettorale è come pensare di prendere il raffreddore cambiando vestito. Nessuno si è preoccupato di capire perché accadevano le cose. Come si può arrivare a 316 seggi? La soluzione è difficile perché le posizioni politiche sono in contrapposizione. La Lega di Salvini è cresciuta, Forza Italia si estingue e del resto non aveva una grande storia. Non era difficile pensare che chi vinceva, vinceva il traguardo ma perdeva la corsa”. De Mita non si sbilancia ma Fazio insiste: “Cosa immagina possa accadere?”, “Non lo so, non riesco a capire le cose che accadono per la prima volta in vita mia”. E sempre il presentatore: “E' indiscutibile che il Movimento 5 Stelle abbia vinto”, “Eh ma nessuno di loro ha la maggioranza. Non vedo soluzione, ci vogliono 316 seggi per la maggioranza. Può succedere di tutto e non possedendo la capacità di prevedere il futuro, aspetto che le cose accadano. La soluzione non è impossibile però è complicata”. Fabio Fazio chiede: “Bisogna confidare nel senso di responsabilità o nell'opportunismo?”, “Le due cose sono difficilmente scindibili”, “Lei conosce bene il Presidente della Repubblica Mattarella, cosa farà?”, “Può agire solo secondo il precetto costituzionale”. Niente, non riesce a strappargli una previsione. Allora Fazio prova rigirando la domanda: “Il Pd avrebbe interesse a fare un'alleanza con M5S?” “Si tratta di vedere se si mettono insieme per un programma comune, ma se partiti diversi conservano la diversità di pensiero non ha senso”, “Ma è difficile interpretare le sue parole”, “No perché? Un programma comune che mette insieme persone che lo condividono fanno la maggioranza, se viceversa le forze restano separate accade che i movimenti hanno la forza del vento e il silenzio del rischio”. Fazio lo stuzzica su Luigi Di Maio: “Secondo Vespa, Di Maio ha qualcosa del giovane Andreotti” e De Mita: “Chi è?”, “Vespa…il giornalista…”, “No, lui lo conosco. Di Maio non ha la gobba”. Il conduttore prosegue su questa linea: “Tre possibili Ministri vengono dal campus fondato da Vincenzo Scotti”, “E ha detto tutto, lo sa come era definito? Tarzan perché era “movimentoso”. Fazio chiede chi è il leader del centrodestra: “Salvini o Berlusconi?” e De Mita è tagliente: “Berlusconi pensava di essere leader perché più vecchio, ha ignorato che con l'età le forze si perdono”. Nessuno sconto al PD che “ha vistosamente perso”. “Cosa succede all'interno di un partito all'indomani di una tale sconfitta? Ed è la fine dell'ideologia del presentismo?” domanda Fazio e l'ex segretario DC è durissimo: “Io ho seguito nascita e avvento del PD, senza pensiero non c'è partito e siccome c'erano pensieri diversi ritennero utile che non c'era bisogno di pensare. Qual è il pensiero del PD? Ha perso voti perché non ne ha mai avuto uno. All'inizio fu suggestione, fu stanchezza, ma il PD non ha mai avuto un pensiero all'origine e non l'ha avuto dopo. Oggi questo è il risultato”. Fazio vuol sapere se la giovane età in politica è un valore: “No..,io lo dico per me! Sono nato democristiano e ho sempre cercato di raccordare il pensiero ai fatti da governare. In qualunque esperienza con l'età cresce la consapevolezza. Lo sa che Cicerone parla di vecchiezza e non vecchiaia perché vuole intenderla come una stagione della vita come la giovinezza?”. Fazio è stremato, non riesce a stanare il politico di lungo corso e ricorda l'episodio del 1988 in cui i traduttori, a Toronto, gettarono la spugna perché non riusciva a capire il suo criptico pensiero: “Ma no, la colpa fu dei giornalisti. Sa, ho raccontato il meglio della rappresentanza del mondo. Ho incontrato Gorbaciov. Abbiamo avuto una discussione di grande comprensione. Le racconto un episodio: andammo a teatro e poi seduti in macchina iniziò a cantare “Dicitencello vuje””, “Gorbaciov cantava le canzoni napoletane?!”, “Era la moglie che le preferiva ma non mi spiegò quali. Comunque andammo a cena, nella sua dacia, e la discussione fu cordiale. Gli chiesi cosa era rimasto dell'esperienza marxista e mi diede una risposta diplomatica. La moglie fu più circostanziata e lui ‘sa mia moglie è filosofa ma l'uomo senza spiritualità cos'è?'”. Fazio si gioca l'ultima carta: “Mi definisca l'attuale situazione politica come se avesse 140 caratteri di Twitter a disposizione”, “Non è drammatica, ma è tragica”.