IL QUIRINALE E IL VOTO
L'appello di Mattarella ai partiti: "Ora senso responsabilità, si pensi al Paese"
Un richiamo forte e chiaro in un momento post elettorale confuso che rischia di trasformarsi in caos. Sergio Mattarella, di fronte a una folta platea di donne, celebrate al Colle per la giornata internazionale, manda un messaggio in bottiglia alle forze politiche, ora che è partito il conto alla rovescia verso le consultazioni. "Abbiamo ancora - e questo riguarda tutti - avremo sempre bisogno del senso di responsabilità di saper collocare al centro l'interesse generale del Paese e dei suoi cittadini", dice il presidente della Repubblica Mattarella, auspicando che si apra al più presto il dialogo tra i partiti, di cui ancora non si vede neanche l'ombra. Lo stesso presidente emerito, Giorgio Napolitano, definisce "difficilissima" la crisi che ha di fronte il suo successore, bisogna infatti pensare "nell'interesse generale di cui bisogna sempre tenere conto". L'ex capo dello Stato, rifacendosi anche alle parole di Mattarella, ha richiamato al "senso di responsabilità di cui tutti dovranno dare prova" per la formazione del nuovo governo. Le urne hanno certificato la mancanza di una maggioranza in grado di aprire e soprattutto di portare a avanti la XVIII legislatura, le posizioni assunte da partiti in questi giorni non posso che preoccupare il Quirinale. Mattarella non ha intenzione di intervenire su quelle che sono esclusivamente dinamiche politiche, ed è per questo che era arrivato già, appena chiuse le urne, un chiaro avvertimento: arrivare alle consultazioni con i numeri per governare. Al momento questa possibilità è lontana e se al Colle già definiscono le consultazioni "molto lunghe" l'ipotesi più accreditata è quella che si vada verso un governo di scopo, che cambi la legge elettorale e porti a casa la legge di bilancio. La coalizione e il partito che hanno preso più voti (centrodestra e M5S) si dicono aperti al confronto con tutti, ma veri e propri passi avanti non sono stati fatti. Nessuna prova di intesa neanche per quanto riguarda le elezioni dei due presidenti di Camera e Senato, e questo appuntamento è sicuramente più vicino delle consultazioni che dovrebbero iniziare il 3 aprile. Ecco allora che Mattarella sceglie il filo conduttore delle donne protagoniste del cammino verso la progressiva conquista della parità dei diritti. In tutti gli esempi che il capo dello Stato ha portato al Quirinale, c'è la volontà di un Paese che con il contributo delle donne è riuscito a sciogliere matasse forse più ingarbugliate di quelle che stiamo vivendo ora. Lo scontro referendario sul divorzio, ricorda Mattarella, su cui il Paese si divise "in maniera accesa" fu risolto "in Parlamento, dopo soltanto pochi mesi" perché "vi fu la capacità di raggiungere un compromesso alto, su materia fondamentale, con una normativa di grande valore e qualità". Fondamentale il ruolo delle donne "nella guida di questo processo politico di avanzamento, hanno saputo tenere ben in vista gli interessi generali, anche quando le dinamiche dei partiti inducevano alla contrapposizione e al conflitto