Spoglio elezioni 2018: volano i 5 Stelle. La Lega supera Forza Italia, crolla il Pd. Centrodestra in testa ma la maggioranza non c'è
Superata la metà dello scrutinio per la Camera (dati relativi a 38.548 seggi su 61.401) secondo i dati ufficiali del Viminale a Montecitorio va consolidandosi il dato politico di queste elezioni: il Movimento 5 Stelle è il primo partito con il 31,1%, seguito dal Pd crollato al 19,4% e dalla Lega al 18,4% che diventa il polo di forza del centrodestra. Forza Italia infatti si ferma al 13,6%, Fdi al 4,2%. Risultati che portano la coalizione a oltre il 37% contro il 23 del centrosinistra mentre LeU è fermo al 3,3%. Le altre liste in gara alle elezioni non hanno invece superato lo sbarramento del 3%. PiùEuropa di Emma Bonino la sfiora senza raggiungerla: 2,7%. Fra le altre, solo Potere al Popolo-Prc è oltre l'1%: 1,1%. Mentre CasaPound si ferma allo 0,9%, Il Popolo della Famiglia allo 0,6%, Insieme allo 0,5%, Civica Popolare e la Svp allo 0,4%, Italia agli italiani e Partito Comunista allo 0,3%. 10 Volte meglio e il Partito del calore umano allo 0,1%, Per una Sinistra rivoluzionaria allo 0,08% e Ala-Partito Repubblicano allo 0,07%. MAGGIORANZA CERCASI E così il Movimento 5 Stelle ha vinto le elezioni politiche 2018 ottenendo circa il 31% dei voti. Il centrodestra, se i risultati dello spoglio saranno confermati, ha vinto quasi tutti i collegi uninominali del Nord Italia mentre i grillini prevalgono in quasi tutto il Sud Italia. Il centrosinistra è in testa in pochissimi collegi uninominali del Trentino Alto Adige, dell'Emilia Romagna, della Toscana e del Lazio. La coalizione, a guida Pd, non e' in testa in alcun collegio uninominale di Umbria e Marche. I collegi uninominali sono 232 alla Camera e 116 al Senato. Gli altri si attribuiranno con il proporzionale. Per gli italiani all'estero sono riservati 12 deputati e 6 senatori. I big nei collegi uninominali hanno ottenuto risultati alterni. Matteo Renzi ha vinto a Firenze Senato con il 44% circa. Luigi Di Maio ha stravinto ad Acerra Camera con il 63% circa. Paolo Romani ha vinto a Sesto San Giovanni Senato con il 40%. Renato Brunetta ha vinto a San Dona' di Piave Camera con il 50%. Giorgia Meloni ha vinto a Latina Camera con il 46%. Paolo Gentiloni e' in testa a Roma Trionfale Camera con il 41%. Emma Bonino e' in testa con il 38% a Roma Gianicolense Senato. Marco Minniti e' solo terzo nel collegio di Pesaro Camera. Dario Franceschini e' solo secondo a Ferrara Camera. Pietro Carlo Padoan e' in testa di soli due punti a Siena Camera. Maria Elena Boschi ha vinto il collegio di Bolzano Camera. Pier Ferdinando Casini e' in testa a Bologna Senato. Valeria Fedeli e' seconda per un punto a Pisa Senato. Roberta Pinotti e' solo terza a Genova Senato. Graziano Delrio e' in testa di un punto a Reggio Emilia Camera. Beatrice Lorenzin ha vinto nel collegio di Modena Camera. Claudio De Vincenti e' solo terzo a Sassuolo Camera. Luca Lotti ha vinto il collegio di Empoli Camera. Riccardo Nencini e' in testa di un soffio ad Arezzo Senato. Massimo D'Alema ha preso poco meno del 4% a Nardo' Senato. Marianna Madia e' in testa a Roma Montesacro Camera. Giuseppe De Mita e' solo terzo ad Ariano Irpino Camera. Non vanno bene nei collegi uninominali i potenziali ministri M5s. Alfonso Bonafede, candidato alla Giustizia, e' solo terzo nel collegio di Firenze Peretola Camera. Paola Giannetakis, candidata all'Interno, e' solo terza nel collegio di Perugia Camera. I perdenti nei collegi uninominali potrebbero entrare in Parlamento con il plurinominale. Questo vale, ad esempio, per Minniti, Bonafede, Pinotti e Franceschini. Contrariamente alla consueta prudenza che ha sempre ispirato tutti i partiti nel commentare i primi dati degli exit poll, i 5 stelle rompono gli indugi e esultano: "saremo il pilastro della prossima legislatura", dice senza nascondere la soddisfazione Alfonso Bonafede, fedelissimo di Luigi di Maio e Guardasigilli in pectore, commentando le prime percentuali che danno il Movimento al 30 per cento se non oltre. Le urne si sono chiuse da nemmeno un'ora e gia' i pentastellati puntano la prima bandierina: per il Movimento "e' un risultato straordinario e storico", scandisce ancora Bonafede. Nel centrodestra Paolo Romani si spinge a garantire anche per la lealtà della Lega: "Non penso che la Lega si metta a fare una intesa con i 5 stelle, l'accordo con il centrodestra è forte". Ignazio La Russa esclude un accordo tra FdI e M5s: "L'incompatibilità nasce dalla natura dei due partiti", sottolinea. Quanto ad un'eventuale accordo Lega- M5s, l'esponente di FdI lo definisce "improbabile". "Grande soddisfazione per la Lega e Salvini, sono risultati storici. Partivamo dal 4% e i dati delle proiezioni ci dicono 16,17%, dai seggi reali forse anche di più", esulta il vicesegretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, che ha commentato i risultati parziali del voto dalla stampa a via Bellerio. "Adesso parleremo prima con gli alleati, abbiamo già idee su cosa fare, guarderemo al futuro con grande tranquillità e consapevolezza, sappiamo già quello che dobbiamo fare" ha aggiunto. "E' un momento storico per la Lega, perché sono risultati mai toccati in passato, raccogliamo voti da Nord a Sud, credo che la sfida di Matteo Salvini sia stata vinta".