SCOPPIA LA GUERRA NEL PD
Renzi congela le dimissioni: "Solo dopo il nuovo governo"
"È ovvio che io lasci dopo questo risultato". Così Matteo Renzi, segretario Pd, in conferenza stampa. "Mi pare che abbiamo riconosciuto con chiarezza che si tratta di sconfitta netta che ci impone di aprire una pagina nuova all’interno del Pd". Le dimissioni, però, ha spiegato lo stesso segretario, arriveranno solo dopo che ci sarà un nuovo governo. Si tratta, quindi, di dimissioni "congelate", per un periodo durante il quale Renzi intende restare al suo posto per guidare il partito nella fase delle consultazioni con il Quirinale e per l'elezione dei presidenti di Camera e Senato. In pratica, Renzi assicura che il Pd "starà all'opposizione", ma allo stesso tempo si garantisce uno spazio di manovra in un momento decisivo per garantirsi un futuro meno incerto. La decisione del segretario del Pd ha subito aperto una guerra interna al partito. "La decisione di Renzi di dimettersi e contemporaneamente rinviare la data delle dimissioni non è comprensibile. Serve solo a prendere ancora tempo", commenta l'ex presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda che aggiunge: "Le dimissioni di un leader sono una cosa seria, o si danno o non si danno. E quando si decide di darle, si danno senza manovre. In un momento in cui al Pd servirebbe il massimo di quella collegialità che è l’esatto opposto dei cosiddetti caminetti, annunciare le dimissioni e insieme rinviarne l’operatività per continuare a gestire il partito e i passaggi istituzionali delle prossime settimane è impossibile da spiegare. Quando Veltroni e Bersani si sono dimessi - ricorda Zanda - lo hanno fatto e basta. Un minuto dopo non erano più segretari". Anche Gianni Cuperlo è dello stesso avviso: "Chiedo la convocazione immediata della Direzione Nazionale per valutare collegialmente quanto è accaduto. Renzi ha annunciato l’intenzione di dimettersi, ma solo a conclusione del percorso di insediamento del Parlamento e della formazione del nuovo governo. Non è così che si fa". Ma i renziani fanno quadrato. "Nessuna dilazione - sostiene Lorenzo Guerini - le dimissioni di Renzi sono verissime. Lo ha detto chiaramente alla luce dei risultati elettorali di ieri. Il tema centrale è un punto politico: il Pd è all’opposizione, in coerenza con quanto detto in campagna elettorale da tutto il Partito Democratico. Lunedì prossimo faremo Direzione nazionale e quello sarà il luogo e il momento per aprire una riflessione seria e responsabile sui risultati e sui prossimi passaggi".