Laura Boldrini la cattiva maestrina
L'ossessione del presidente della Camera per l'antifascismo. Comunicati, tweet, comizi: così soffia sempre sul fuoco
Il giorno in cui a Macerata Luca Traini sparò contro gli immigrati, si fece a gara per accusare Matteo Salvini di essere il «mandante morale» di quel barbaro gesto. E a puntare il dito contro il leader della Lega Nord fu soprattutto la presidente della Camera Laura Boldrini, che non si lasciò sfuggire l'occasione di tornare a martellare sul suo chiodo fisso: «Quanto accaduto a Macerata – disse - dimostra che incitare all'odio e sdoganare il fascismo, come fa Salvini, ha delle conseguenze: può provocare azioni violente e trasforma le nostre città in un far west seminando panico tra i cittadini. Basta odio, Salvini chieda scusa per tutto quello che sta accadendo». Insomma, se il folle Traini spara contro degli innocenti, il "colpevole" è chi avrebbe armato, "moralmente", la sua mano. Logica vorrebbe, dunque, che anche il violento pestaggio subìto da Massimo Ursino, responsabile provinciale di Forza Nuova a Palermo, bloccato, legato mani e piedi e pestato a sangue da due ragazzi dei Centri sociali, abbia un «mandante morale»; e la stessa logica vorrebbe che anche la vigliacca aggressione di un carabiniere avvenuta a Piacenza, ancora una volta per mano di cosiddetti «antifascisti» dei Centri sociali, sia da addebitare allo stesso «mandante morale»; mandante che, seguendo quel tipo di ragionamento, dovrebbe avere un solo nome e un solo cognome, quello di Laura Boldrini, che non perde occasione per scagliarsi contro il pericolo fascista, il ritorno del fascismo, la necessità di fermare la «mano fascista», ecc. Un martellamento fuori dalla storia, ma costante e quotidiano, che, prendendo in considerazione solo gli ultimi due anni, proponiamo ai lettori... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI