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"De Falco ha aggredito moglie e figlia". Bufera sul capitano M5S, la replica: "Mai violento"

Famoso per le frasi urlate a Schettino, ha risposto alle accuse con una nota su Facebook: "Situazione difficile in famiglia"

Davide Di Santo
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Dopo i furbetti del bonifico, l'imprenditore con la casa popolare a 7 euro al mese e i massoni in lista,  un'altra bufera si abbatte su un candidato del MoVimento 5 Stelle. "Mio marito, in stato di alterazione, durante un'accesa lite in casa ha aggredito me e una delle nostre due figlie", ha riferito alla polizia di Livorno la moglie del capitano di fregata e candidato M5s Gregorio De Falco. Lo scrive il Corriere della Sera sottolineando che la donna non ha però sporto denuncia. L'episodio risalirebbe ad una settimana fa. La donna avrebbe raccontato agli agenti che "il marito - si legge sul quotidiano - aveva alzato le mani contro di lei e sua figlia, appena maggiorenne, durante un pesante diverbio in famiglia. Secondo il racconto della donna, De Falco avrebbe agito in maniera violenta mentre era in uno stato di alterazione, non meglio precisato. E la figlia, dopo essere stata presa per i capelli dal padre, sarebbe fuggita di casa per tornarvi solo dopo molte ore". Dopo aver raccontato tutto agli investigatori, la donna avrebbe però deciso di non formalizzare la denuncia. "Le dichiarazioni della donna rimangono comunque agli atti - scrive il Corriere - perché rese davanti a pubblici ufficiali. E visto che il presunto autore della violenza è candidato alle politiche del 4 marzo, la segnalazione di quanto accaduto è arrivata sino agli uffici centrali di Roma". "La situazione che sto vivendo per la notizia uscita sulla stampa circa un mio coinvolgimento in uno scontro familiare mi amareggia moltissimo. Sento quindi il dovere morale e sociale di chiarire la mia posizione", spiega poi il comandante Gregorio De Falco - diventato famoso dopo quel famoso "Salga a bordo, cazzo!" urlato a Schettino nei momenti successivi al drammatico naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio - con nota su Facebook. "Si tratta - scrive - di una strumentalizzazione mediatica volta alla denigrazione". "Si tratta - spiega ancora De Falco - di una situazione difficile che la mia famiglia sta attraversando in conseguenza dell'avvio del procedimento legale di separazione tra me e mia moglie, separazione che ha avuto inizio più di un anno e mezzo fa. Le difficoltà di trovare un accordo economico tra le parti e la tensione che ne deriva è il motivo scatenante dell'episodio di un recente alterco. Che comunque affermo e ribadirò sempre con onestà, non mi ha visto attore di violenze, ingiustamente attribuite alla mia persona, nei confronti dei miei familiari. È evidente - conclude - che si tratta di una strumentalizzazione mediatica volta alla denigrazione".  Sulla vicenda si è avventato il Pd. "Se c'è qualche candidato che mette le mani addosso alla moglie o alla figlia, tutti insieme si dica 'no'. Sulla violenza non si scherza. Non possiamo rischiare di avere i nostri rappresentanti a quel livello lì", dichiara il segretario Matteo Renzi sul palco dell'Auditorium Massimo di Roma.

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