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"Pochi soldi e onestà". Le bufale grilline prima di Rimborsopoli

Martelli, Cecconi e gli altri: tanti proclami e promesse. Rivendicavano: "Abbiamo rinunciato ai privilegi" e "Legalità prima di tutto"

Pietro De Leo
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E alla fine toccò anche a loro. Agli interpreti della gogna internettiana, abituati a metter sulle pagine web nome e foto del «giornalista del giorno» per esporlo al pubblico ludibrio oppure, con medesimo scopo, i parlamentari dei partiti avversari rei di votare in un certo modo. Ora è la nemesi: dieci nomi messi in colonna sul sito delle «Iene», con «l'accusa» di aver contravvenuto all'impegno assunto con gli elettori di restituire parte dei loro stipendi. C'è chi, come Barbara Lezzi e Massimiliano Bernini, è subito corso al contrattacco smentendo e dimostrando la regolarità dei bonifici (su Bernini, peraltro, nella serata di ieri sarà lo stesso Di Maio a confermare come sia stato il «restitutore» più fedele). Ma emerge da tutto questo la grande contraddizione con la professione di onestà e superiorità morale da sempre rivendicata. Anche dai «fantastici 10». Allora risuonano le parole di Carlo Martelli, tempo fa a Uno Mattina: «Il metodo che noi portiamo avanti è: prima i cittadini e la legalità». E poi Andrea Cecconi... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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